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Lavoratori in nero nell’azienda di Renzi. M5S:”Chieda scusa”

Secondo quanto riportato dalla “Verità” di Maurizio Belpietro, la questione dei lavoratori impiegati in nero riguarderebbe anche la famiglia Renzi e non solo quella del ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

Andrea Santoni, un “ex distributore di giornali”, impiegato nell’azienda di Renzi senior, avrebbe fatto sapere di non aver mai firmato un contratto regolare di lavoro quando era assoldato nell’azienda di famiglia dell’ex Premier che si occupava della distribuzione dei giornali nella Regione Toscana e organizzava piani di comunicazione per eventi.

Lo scoop ha suscitato la dura reazione del M5S che, dopo giorni di attacchi sferrati ai danni del capo politico Di Maio, ha diramato una nota in cui si legge:

“Siamo curiosi di sapere come adesso il Pd commenterà la vicenda venuta fuori sui lavoratori senza contratto gestiti da Matteo Renzi e suo padre, quando li mandavano a distribuire giornali a nero nella loro Firenze”.

Il riferimento è alla stoccata di Matteo Renzi che, assieme a quella di Maria Elena Boschi, nei giorni scorsi, ha colpito il Vicepremier Di Maio.

La nota prosegue:

“Per giorni gli esponenti del Pd, Renzi in testa, nascondendo i propri scheletri nell’armadio, hanno dispensato lezioni di morale. Dall’alto della propria ipocrisia hanno tentato di infangare il nome di Luigi per un bidone, una carriola e qualche calcinaccio abbandonati nella proprietaà del padre, coprendosi di ridicolo perché Luigi era totalmente estraneo alla vicenda”.

Nella nota del M5S si legge infine:

“Al contrario, cosí come emerge dall’inchiesta de La Verità, Matteo Renzi era coinvolto in prima persona negli affari del padre, ne era persino complice”. “È questa la fotografia di ció che rimane delle opposizioni: il nulla mischiato con il grottesco. Renzi e il suo partito adesso chiedano scusa e diano spiegazioni sulla vicenda”.