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Ministro 5 stelle confessa: “Mai desiderato di stare con la Lega”

I diversi punti di dissonanza dell’ultimo periodo hanno riflettere non poco sul rapporto tra Lega e Movimento 5 stelle. Adesso, come afferma Barbara Lezzi, ministro del Sud, il nodo del contendere potrebbe essere la riforma delle Province:

“Non stiamo riesumando le Province. C’è un lavoro che stiamo portando avanti dopo la disastrosa riforma Delrio, ma di tornare indietro non se ne parla”.

Ad affermarlo è Barbara Lezzi, ministro M5S per il Sud, in un’intervista al Corriere della Sera in cui interviene anche sul caso Siri:

“Non c’è contratto o garantismo che tenga, qui stiamo parlando di opportunità politica. Deciderà il premier Conte, ma un governo del cambiamento non puo’ avere ombre, esige autorevolezza. Non possiamo permetterci un indagato per corruzione nell’esecutivo”.

Poi torna sul rapporto con la Lega e lo fa senza peli sulla lingua:

“Il desiderio di stare insieme non c’e’ mai stato. Siamo stati costretti dal risultato elettorale a governare insieme e abbiamo stipulato un contratto perché eravamo ben coscienti delle profonde differenze tra noi”

Quanto alla calorosa accoglienza del Carroccio in Sicilia e alla lettera in cui il collega di partito Trizzino spiega ai siciliani di ricordare il disprezzo della Lega per i meridionali, dice:

“Anche noi abbiamo trovato piazze accoglienti e calorose. E’ chiaro che Trizzino e i cittadini meridionali non dimenticano gli insulti e le invettive che ci ha riservato per anni la Lega”.

Barbara Lezzi – Fonte Facebook

Sulla riforma delle autonomie invece è molto dubbiosa a dispetto anche di ciò che sostengono alcuni parlamentari grillini del nord:

“C’è qualcosa che non mi quadra. Si parla di un accordo che farà bene a tutti. Ma se non costa nulla a bilancio per lo Stato né per le Regioni, non capisco come si riesca a realizzare una riforma del genere. Vedremo. La riforma delle autonomie è un tema che abbiamo inserito nel contratto di governo e quindi mi aspetto che si arrivi a un accordo. E che la Lega non abbia paura del Parlamento, il quale ha il diritto di esprimersi liberamente ed emendare”.

In ultimo chiosa con un auspicio proprio sulle Autonomie:

“L’importante è che non si creino cittadini di serie A e di serie B. Non deve portare a nessuna secessione e, anzi, deve conciliarsi con un altro principio, anch’esso contenuto nel contratto di governo, secondo cui bisogna annullare il divario tra Nord e Sud”.

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