L’Upb (Ufficio Parlamentare di Bilancio) boccia il Def targato Movimento Cinque Stelle e Lega. Tanto è bastato per scatenare la reazione dei Pentastellati. Proverbiale il loro richiamo al “popolo”.
La bocciatura del’Upb della nota di aggiornamento del Def è un vero e proprio atto di guerra che, però, non fermerà la manovra del popolo. In un durissimo post su Facebook il M5s esprime compatto la sua indignazione: si andrà avanti per portare a termine quanto promesso durante la campagna elettorale: un senza se e senza ma che non lascia alcun dubbio in merito. Nello stesso post si fa presente come la nota del Def per la prima volta presenta stime di crescita prudenti: solo 0,6 punti più alta di quella prevista (+1,5 invece di +0,9) tenendo conto delle misure espansive: ovvero, investimenti produttivi, reddito di cittadinanza, detassazione per le imprese. Una condizione opposta rispetto al recente passato: con governi che gonfiavano le stime di crescita solo per promettere alla Ue un deficit più basso di quello poi effettivamente realizzato. Questa differenza non fa altro che rimarcare quanto l’Upb non sia un organismo indipendente: ma giudica i documenti finanziari in base ad obiettivi politici.
Inoltre arriva anche la stoccata decisiva. Nello stesso post viene ricordato chi ha nominato Giuseppe Pisauro, Alberto Zanardi e Chiara Goretti: rispettivamente Presidente e consiglieri dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, organismo teoricamente indipendente che valuta le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del governo. Si tratta di Pietro Grasso e Laura Boldrini: nell’aprile del 2014 durante il governo Renzi. Un organismo che, secondo i Cinquestelle, risponderebbe ancora ud una ex maggioranza….