I migranti influenzano positivamente economia europea: non sono un peso per i paesi ospitanti. A dimostrarlo uno studio.
A rivelarlo un report della Clermont-Auvergne University e della Paris-Nanterre University, pubblicato sulla rivista Nature. I ricercatori hanno analizzato i dati economici e migratori di 30 anni. Per i richiedenti asilo, invece, impiegano piu’ tempo dei migranti per avere un effetto economico positivo sui paesi ospitanti. Nel 2015 l’Europa ha ricevuto da sola oltre un milione di domande di asilo. Gli autori dicono che i loro risultati suggeriscono che la “crisi dei migranti” attualmente vissuta dall’Europa non rischia di provocare una crisi economica, ma potrebbe piuttosto essere un’opportunità.
Questi influenzano positivamente quasi subito le economie: contribuiscono piu’ alle entrate fiscali di quanto richiesto dalla spesa pubblica dopo un periodo specifico. Gli studi si sono concentrati principalmente sugli effetti della migrazione permanente e non dei richiedenti asilo. I ricercatori hanno analizzato i dati economici e migratori annuali che coprono il periodo dal 1985 al 2015, per 15 paesi dell’Europa occidentale. È stato applicato un cosiddetto modello vettoria autoregressivo, che quantifica la risposta di un’economia a un insolito evento esterno, o “shock”, come i grandi cambiamenti demografici che potrebbero avere un impatto sulle finanze pubbliche.
La scoperta è stata che i flussi di richiedenti asilo e migranti permanenti, rispettivamente, hanno avuto effetti positivi sui paesi europei: hanno aumentato entrambi significativamente il prodotto interno lordo pro capite, ridotto la disoccupazione e migliorato il saldo delle finanze pubbliche. Ulteriori spese pubbliche, che in genere vengono definite “oneri dei rifugiati”, sono piu’ che compensate dall’aumento delle entrate fiscali, secondo gli autori dello studio. La differenza è che gli effetti del flusso netto dei migranti erano positivi a un anno dallo “shock” e sono rimangono positivi per almeno due anni, gli effetti dei richiedenti asilo hanno richiesto piu’ tempo per influenzare positivamente l’economia. Precisamente da uno a sette anni.