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Migranti, le vergognose barricate al Nord e la Napoli solidale.

Sappiamo che l’argomento è di quelli più delicati data l’attualità e il peso propriamente politico che può avere. Le notizie che sono giunte ieri parlano, però, di due diversi atteggiamenti di fronte alla questione e arrivano da due poli opposti della Penisola. Potremmo tranquillamente dire: “quando un semplice striscione marca la differenza”.

Parliamo di due modi di accogliere. Il verbo è quantomai giusto e fotografa bene la situazione. Se da una parte questo viene declinato in un semplice striscione, dall’altra è stato ritenuto necessario l’uso di barricate e blocchi stradali. Da una parte Napoli che accoglie 465 migranti arrivati a bordo della moto vedetta Gregoretti della Guardia costiera, dall’altra i comuni di Goro e Gorino nel ferrarese ne respingono 20 persone, 12 donne  e 8 bambini facendo fede alla promessa della Lega Nord. Della serie: quando la “ammuina” la fanno gli altri. I benedetti dall’acqua del Po avevano annunciato barricate già a partire dal mese di Luglio. Infatti, i cittadini di entrambi i comuni avevano posizionato bancali di legno in tre punti d’accesso al paesino per protestare contro  la decisione di requisire l’ostello bar Amore-Natura. Di seguito, hanno eretto blocchi stradali per impedire il passaggio e sola la mediazione tra forze dell’ordine e manifestanti e, successivamente,  l’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e quello di altri sindaci del territorio ha permesso di sbrogliare la matassa. Delle barricate presenti ne resta soltanto una sulla provinciale tra Goro e Gorino.

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I migranti erano destinati all’ostello di Gorino dal prefetto Michele Tortora. Dopo la protesta sono stati sistemati tra Comacchio, Ferrara e Fiscaglia. Mentre Roberta Gaeta, assessore alle Politiche sociali  di Napoli afferma: “Non ci siamo neanche chiesti cosa fosse meglio o peggio fare, l’unica questione era organizzarci al meglio per accogliere i migranti e siamo stati supportati da tutta la cittadinanza. Dopo poche ore il Comune di Napoli ha lanciato un appello per raccogliere abiti e generi alimentari. Oggi, dopo soli due giorni, l’appello è quello di non portare più abiti: ne abbiamo raccolti talmente tanti che possono vestire per un anno e stiamo raccogliendo i vestiti che i ragazzi non possono utilizzare per portarli al centro di accoglienza per senza fissa dimora”. Lo stesso prefetto dice semplicemente di “provare vergogna per l’accaduto” .“Credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini. “E’ – dice – un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo”.

Ma fermi tutti, in questi casi a metterci d’accordo basterebbe un giudizio imparziale, una mente capace di analizzare la situazione e trarne, se non una soluzione definitiva, quantomeno una proposta. Eccola, arrivare, ecco un principe della cultura illuminista, un grande intellettuale. Vai Matteo, parlaci….

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ah se ti avesse conosciuto il Conte Mascetti sai le supercazzole…..