“Non possiamo accettare che nel ventunesimo secolo, nella società globale della tecnologia e dell’informatica, acquistino credito credenze anti-scientifiche e che queste credenze ostacolino indispensabili azioni preventive come le vaccinazioni finalizzate a sradicare o a impedire il ritorno di malattie pericolose”
Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale ‘I giorni della ricerca’.
Il Capo dello Stato ha poi aggiunto:
“Malattie che le persone della mia generazione ricordano nella loro diffusione e devastante pericolosità quando colpivano amici e compagni di scuola. Non possiamo consentire che si scarichi sugli altri, che si vaccinano, la sicurezza della salute nella società, mettendola comunque a rischio con la propria omissione”.
Sull’argomento tumori prosegue: “Combattere il tumore per guarire sempre più persone è un impegno che deve procedere a fianco alla cura, all’umanità della cura, di chi continua a combattere con la malattia. Non deve mai venire meno l’impegno per sviluppare le cure palliative, e per assistere la persona nei momenti più difficili. Quando non si può ragionevolmente prevedere la guarigione, si deve comunque curare. E quando la cura non è più efficace verso la malattia, c’è ancora spazio, uno spazio obbligatorio, per la cura della persona; e della sua dignità. Nessuno deve sentirsi abbandonato“.