Casoria, omicidio Giarnieri: secondo gli inquirenti voleva una piazza di spaccio
Secondo gli inquirenti l'omicidio è legato ad una possibile piazza di spaccio aperta dal diciottenne in una zona controllata dal clan Moccia
Omicidio Giarnieri che con il passare delle ore rivela uno scenario diverso da quello che si era presentato la scorsa sera nella terza traversa Castagna.
Omicidio Giarnieri a Casoria, Antimo ucciso perché voleva una piazza di spaccio
L’omicidio di Antimo Giarnieri assume sempre di più lo scenario di una agguato di camorra. La vittima uccisa nella serata di mercoledì era l’obiettivo del commando di assassini. Secondo le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, Giarnieri era il nemico pericoloso da eliminare. Secondo gli inquirenti, il diciottenne incensurato sarebbe stato ucciso perché ha osato osato aprire una piazza di spaccio tutta sua a Casoria, territorio gestito degli eredi del clan Moccia.
Chi è Antimo Giarnieri? Il profilo del ragazzo ucciso
Antimo Giarnieri, originario di Aversa, ma residente a Casoria, sul suo profilo Facebook, presentava frasi come: “’A werra ngapa”. Parole che, secondo chi indaga, potrebbero rappresentare quei pensieri di violenza e di morte, che si acquisiscono solo in ambienti ostili. Proprio dai social, si capiscono molte cose su quel ragazzo incensurato ucciso nella serata di mercoledì. Antimo era il fratello minore di Vittorio Giarnieri, classe 1973 arrestato con accuse gravissime: estorsione e detenzione illegale di armi e materiali esplodenti, commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le sentenze, Vittorio apparteneva al gruppo di “bombaroli” che seminarono il terrore tra Afragola e Casoria. Il loro obiettivo era quello di far saltare in aria le saracinesche dei negozi che si rifiutavano di pagare il pizzo alla camorra. In più, Vittorio si vantava di essere “la nuova gerarchia del clan dei Casalesi“. Antimo quindi era cresciuto nella convinzione di poter raccogliere il fatuo scettro di un fratello maggiore, Il diciottenne, forse, voleva assomigliare a lui. Simile anche la barba che lo rendeva difficilmente distinguibile da lui.
Agguato Casoria, la ricostruzione degli inquirenti
Secondo le prime alle indagini (in attesa di ulteriori conferme) Giarnieri aveva azzardato un tentativo di spaccio nella zona di piazza San Paolo. Una zona che attualmente è già controllata dagli eredi del clan Moccia. Una piazza di spaccio proprio in terza traversa di via Castagna, luogo del delitto. La voglia di aprire una piazza di spaccio sembra essere costata cara al giovane. Un affronto, per la cosca, che prima avrebbe avvertito e poi ha giustiziato il giovane.
Ci sono tre testimoni, che hanno assistito all’agguato che sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Un’auto – la cui targa è nelle mani dei carabinieri di Castello di Cisterna – ha affiancato i quattro ragazzi lungo il marciapiedi. Uno degli uomini a bordo della vettura è sceso, puntando e sparando sette colpi di pistola verso il gruppo. Quattro proiettili hanno ucciso sul colpo Antimo, mente il quinto ha ferito Salvatore C, diciassettenne ora ricoverato in condizioni non gravi presso l’ospedale San Giovanni Bosco.