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Pacific Division, i Warriors dominano mentre L.A. si riorganizza

Pacific Division: quanto sole con i Suns di Phoenix e il triangolo californiano Los Angeles-Sacramento-Oakland/San Francisco. I Warriors sembrano destinati a continuare nel loro dominio, i Lakers di Magic Johnson ripartono da Lonzo Ball, i Clippers puntano tutto su Blake Griffin mentre Sacto mescola giovani e veterani.

Los Angeles Clippers: Off-season di cambiamenti drastici in campo e fuori per la franchigia dell’indemoniato proprietario Steve Ballmer. Giunta finalmente al termine l’improduttiva stagione di Doc Rivers nella duplice veste di coach/Gm, una buona parte delle responsabilità dirigenziali sono state assegnate dunque a Lawrence Frank, promosso Presidente per le operazioni cestistiche. Entrambi riferiranno al proprietario Ballmer il quale riferirà poi a…Jerry West(!). The Logo ha infatti lasciato i campioni Nba di Golden State per assumere a Los Angeles analogo ruolo di special consultant della proprietà dei Clippers. Pare evidente che Jerry West vada a tutti gli effetti considerato il vero architetto della ripartenza estiva dei Clippers il cui snodo fondamentale è stata la cessione di Chris Paul a Houston in cambio di un robusto pacchetto di mischia composto dal play Pat Beverly, lo scorer Lou Williams, lo swingman Liggins, la combo forward Sam Dekker, il centro Harrell e una first rounder. I Clips hanno poi provveduto a rifirmare Blake Griffin ad un mastodontico quinquennale da 173 milioni di dollari complessivi, rendendolo a tutti gli effetti faccia della franchigia e perno tecnico della rinnovata squadra. Dopo Griffin è stato il turno di Danilo Gallinari strappato a Denver con un triennale da 65 milioni complessivi. Dopo un italiano, un serbo: Milos Teodosic, firmato ad un biennale da 12 milioni complessivi ma con una player option al termine della prima stagione. Da ultimo firmato, al minimo, il centro Willie Reed, reduce dalla migliore stagione in carriera in maglia Miami Heat. Interessante il lavoro svolto dai Clippers la notte del draft: i losangelini hanno infatti acquisito i diritti su due giocatori scelti al secondo giro- il play Jawun Evans e la guardia-swingman Sindarius Thornwell. Depth chart: Beverly, Rivers, Gallinari, Griffin, Jordan; + Teodosic, Lou Williams, Wes Johnson, Dekker, Reed; + Thornwell, Harrell, Evans. Giocatore barometro: Danilo Gallinari.

Pacific Division minutiae (1): Ballmer-Fergie-L’indemoniato.

Phoenix Suns: Il roster è rimasto praticamente lo stesso con in più l’aggiunta dell’ala piccola Josh Jackson scelta dai Suns alla numero 4 del draft dello scorso giugno. Rifirmata l’ala-centro Alan Williams (nelle 24 partite giocate post all star break: 11.4 pts, 9.1 reb, 0.8 blk tirando il 51.4% dal campo in appena 22.6 minuti di media) ad un creativo triennale da 17 milioni complessivi ma con solo il primo anno interamente garantito mentre il secondo e terzo anno hanno struttura più articolata compresi requisiti relativi a peso e percentuale di grasso corporeo (body fat requirement). Ancora in sospeso la situazione relativa al centro ucraino Alex Len appeso al proprio status di restricted free-agent. Brandon Knight, nel frattempo, si è rotto il legamento crociato del ginocchio sinistro. Depth chart: Bledsoe, Booker, Jackson, Chriss, Chandler; + Ulis, Reed, T.J. Warren, Bender, Williams; + Dudley, Derrick Jones, Len(?). Giocatore barometro: coach Watson. Con tutti questi giovani prospetti da far debuttare- Jackson e Reed- oppure da far crescere e migliorare- Booker (difesa e selezione di tiro), Chriss (consistenza e pulizia del gioco), T.J. Warren (raggio di tiro), Bender (praticamente tutto), coach Watson avrà di che lavorare.

Pacific Division minutiae (2): Davon Reed scelto alla 32 del draft 2017 dai Suns. Secondo DraftExpress- potenzialmente- una prototipica 3&D style wing.

Sacramento Kings: in pochi mesi, è cambiato tutto. Era la squadra di Cousins, adesso invece è una cooperativa con sangue fresco (e di talento) mischiato a veterani di spessore. Dal draft sono arrivati il play De’Aaron Fox, l’ala piccola Justin Jackson e il lungo Harry Giles. Durante il mercato degli agenti liberi, invece, sono arrivati nella capitale amministrativa della California l’ottimo playmaker George Hill (triennale da 57 milioni complessivi ma il terzo e ultimo anno è garantito per appena un milione- un affarone), l’ala forte Zach Randolph (biennale da 24 milioni complessivi- fatto bene anche questo ma Randolph, dopo anni di buona condotta, è ricascato di nuovo negli errori di gioventù ed è stato recentemente arrestato per possesso di marijuana finalizzato, secondo la polizia, allo spaccio), lo swingman Vince Carter con un contratto annuale da 8 milioni di dollari e soprattutto la guardia tiratrice serba Bogdan Bogdanovic, pupillo del Gm Divac, firmato ad un triennale da 27 milioni complessivi con tanto di ricca qualifying offer da 10.6 milioni di dollari per renderlo restricted allo scadere del terzo anno di contratto. Depth chart: Hill, Hield, Jackson, Randolph, Cauley-Stein; + Fox, Bogdanovic, Carter, Labissiere, Koufos; + Mason, Temple, Malachi Richardson, Giles, Papagiannis. Giocatore barometro: George Hill. L’ex play di Indiana e Utah non sarà soltanto il leader tecnico della rinnovata compagine agli ordini di coach Joerger ma anche il precettore Nba del play del futuro dei Kings, Fox.

Pacific Division minutiae (3): Frank Mason III da Kansas University, scelto alla 34 dai Kings nel draft dello scorso giugno. Ha vinto il 2017 Naismith College Basketball Player of the Year.  

Los Angeles Lakers: la prima estate marchiata Pelinka/Magic Johnson si riassume in due parole, anzi tre: Lonzo and flexibility. Draftati Lonzo Ball alla numero 2 del draft, il quattro Kyle Kuzma alla numero 27, la guardia tiratrice Josh Hart alla numero 30 e il centro Thomas Bryant alla numero 42. Questo per quanto riguarda Lonzo e il resto del draft di pertinenza Lakers. Quanto alla flexibility: ceduto D’Angelo Russell ai Nets in cambio del centrone Brook Lopez e della disponibilità di Brooklyn ad accollarsi il contratto di Mozgov (circa 16 l’anno per i prossimi tre anni, tutti garantiti) regalato al declinante russo dalla precedente dirigenza losangelina; i Lakers hanno poi approfittato della situazione contrattuale di Kentavious Caldwell-Pope firmando la guardia ex Pistons ad un contratto annuale da circa 18 milioni di dollari. Ciò vuol dire che i due giocatori più pagati del roster- Lopez a 22.6 milioni di dollari e Caldwell-Pope a 17.7 saranno entrambi free-agent al termine della stagione 2017-2018 dando a Magic&Pelinka la possibilità dare la caccia a, tanto per fare un nome a caso, Paul George ( che il disegno sia questo è testimoniato dalla denuncia operata dai Pacers ai danni dei Lakers per c.d. tampering proprio relativo alla questione George/Lakers). Rifirmato anche il play Tyler Ennis per il ruolo di backup/third string. Questa dunque la depth chart: Ball, Calodwell-Pope, Ingram, Randle, Lopez; + (Clarkson), Clarkson, Deng, Nance Jr, Zubac; + Ennis; Hart, Brewer, Kuzma, Bryant. Giocatore barometro: Lonzo Ball- creatività e visione di gioco VS limiti difensivi.

Pacific Division minutiae (4): Non solo Lonzo, l’eventuale crescita di Brandon Ingram sarà un altro argomento fondamentale della stagione dei Lakers. 

Golden State Warriors: I campioni in carica. Pacific Division, Western Conference, Larry O’Brien Trophy. Rifirmati Curry e Durant. Trattenuti pure Iguodala e Livingston. Ad allungare la rotazione della panchina: Nick Young (contratto annuale) e Omri Casspi (contratto annuale). Dal draft: Jordan Bell, l’ancora difensiva di Oregon University nell’ultima stagione Ncaa. Si potrebbe continuare ma non avrebbe molto senso. Quindi la depth chart: Curry, Thompson, Durant, Green, Pachulia; + Livingston, Young, Iguodala, Casspi, McGee; + McCaw, West, Bell. Giocatore barometro: checché se ne pensi- DRAYMOND Jamal Green, meglio conosciuto come l’orso ballerino.  

Pacific Division minutiae (5): l’orso ballerino.

 

Pacific Division minutiae (6): Brotherhood.

 

Foto di famiglia.