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Ecco come Martina potrebbe fare il Governo M5s – PD

C’è un cosa che gli elettori del PD non vogliono: essere isolati. C’è una cosa che il reggente del PD non vuole: perdere altri elettori. Proprio per questa ragione Maurizio Martina sta cominciando a lanciare messaggi specifici:

Penso alla Spd che ha costruito alcuni passaggi chiave con la partecipazione diretta degli iscritti”

Il partito socialdemocratico tedesco, l’Spd, il mese scorso ha sottoposto ai suoi tesserati una scelta molto particolare: sostenere una grande coalizione con Angela Merkel. Ebbene, più del 66% si è detto favorevole.

Pensare allo stesso risultato per un Governo PD- M5S sarebbe, al momento, pura utopia. Martina lo sa bene, e per questo, quando gli viene chiesto cosa potrebbe fare ora il popolo dem, risponde:

“È il nodo sul quale il partito potrebbe anche dividersi: non serve la sfera di cristallo, basta sentire gli umori nel partito per capirlo. Perché per ora i dem sono tutti vincolati al documento approvato quasi all’unanimità (astenuti solo i 7 dell’area Emiliano) in Direzione nazionale solo lunedì scorso: il Pd sta all’opposizione, recita il documento e lo stesso Martina ripete la formula a Repubblica”. 

Ma, soprattutto in politica, mai dire mai. Basti pensare che l’ultimo Governo è andato avanti con i voti dell’avversario politico per eccellenza del popolo del centrosinistra: Silvio Berlusconi.

Nel frattempo può far bene rileggere l’articolo 27 del regolamento del PD:

“È indetto un referendum interno qualora ne facciano richiesta il segretario nazionale (che oggi è proprio Martina, ndr) ovvero la Direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, ovvero il trenta percento dei componenti dell’assemblea nazionale, ovvero il cinque percento degli iscritti al partito democratico”.