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Di Pietro e Bobo Craxi insieme nello stesso partito, D’Alema può

Il figlio dell'ex segretario socialista e il pm di Mani Pulite adersicono a Mdp

Massimo D’Alema è riuscito nell’impossibile: portare nello stesso partito Bobo Craxi, figlio dell’ex segretario del Psi Bettino, e il pm simbolo di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, che il Psi e quasi tutti gli altri partiti dell’arco costituzionale pre-tangentipoli distrusse.

Bobo con l’ex magistrato non è stato mai tenero: “Si vede che è un uomo meschino”, affermava. Di Pietro ricambiava con “Tale padre, tale figlio”. Ma le cose, grazie al nuovo possibile tetto comune, sembrano cambiate.

Entrambi sono stati attirati in Mdp da una comune simpatia per Massimo D’Alema. Bobo Craxi si è presentato addirittura alla festa di Napoli del partito e Di Pietro ha affermato di respirare nella nuova formazione “la stessa aria che si respirava nell’Ulivo”.

In realtà, su Mani Pulite e sul passato, Di Pietro e Craxi figlio si erano già in qualche modo “riappacificati”. L’ex magistrato dichiarò qualche anno fa a Lettera43:

“Bettino Craxi si assunse le sue responsabilità e denunciò in eguale misura quelle degli altri, aiutando così la nostra inchiesta. E questo Craxi lo sapeva, non lo fece insomma a sua insaputa, non era un ingenuo. Denunciò il sistema di Tangentopoli nell’aula della Camera e davanti ai giudici del tribunale di Milano. Gli altri invece hanno fatto gli ipocriti e hanno continuato a farsi i ca… loro. “

Una sorta di riabilitazione postuma, che non sfuggì a Bobo Craxi che commentò:

“Io personalmente e noi di Area socialista non cambiamo una virgola in merito ai giudizi che abbiamo dato su Tangentopoli e su quel che ne è seguito.

Antonio Di Pietro ha invece modificato molte sue opinioni con accenti fortemente autocritici, che a me sono sembrati sinceri. Tecnicamente è un pentito.”

Nel frattempo, comunque, si ritrovano insieme nello stesso partito. E chissà se a D’Alema riuscirà un altro miracolo, quello di riappacificare le due anime di Tangentopoli definitivamente.