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Il programma di Di Maio: un esecutivo di ministri competenti e sensibili

Luigi Di Maio punta a formare una squadra di ministri di ampio respiro, aperta a tutte le sensibilità dei cittadini. «Tratterò con tutti alla luce del sole.»

Fiducioso e sicuro di sé, così si mostra Luigi Di Maio in un’intervista al Fatto Quotidiano in cui spiega come intenderà costruire la sua maggioranza. Tratterà con tutti alla luce del sole, formando un esecutivo di ministri competenti e sensibili, scelti dentro e fuori il Movimento.

«Gli altri partiti si sfalderanno, io tratterò con tutti alla luce del sole. E voglio ministri competenti e sensibili.»

Il candidato premier del Movimento Cinque Stelle ha le idee chiare, punta a formare la maggioranza grazie alla «soglia implicita» del 40%. Vuole dare stabilità al paese,per questo prima delle elezioni presenteremo una squadra di ministri di ampio respiro, aperta a tutte le sensibilità dei cittadini.” Si tratterà di una squadra governativa sui generis: nessun “tecnico” come quelli del governo Monti, semplicemente persone, competenti naturalmente, ma anche e soprattutto sensibili, che pensino prima alle conseguenze delle proprie decisioni.

Il 40 per cento, dunque, indispensabile, ma non l’unica via percorribile. Senza, si proverà la strada tradizionale, quella della prassi costituzionale.

«La sera del voto lanceremo un appello a tutti i partiti, e proporremo un tavolo per un’intesa sui programmi, senza scambi di poltrone. Saranno trattative pubbliche, trasparenti. Nel frattempo verranno votati i presidenti delle Camere. Poi andremo dal presidente della Repubblica per le consultazioni.»

Nessun colloquio prima del voto, è essenziale capire anzitutto il peso delle varie forze in campo, prima di poter discutere. Ed è per questo che, a chi suggerisce la possibilità di preventivi contatti con LeU, Di Maio consiglia accortezza e ribadisce la necessità di fare prima bene i conti, per poi valutare le possibili collaborazioni. Ed i calcoli, a detta sua, sono facili da fare:

«Consiglierei di andare piano con questo innamoramento per Pietro Grasso. Ripeto, bisogna vedere quanti parlamentari prenderà ogni partito. Credo che noi triplicheremo i nostri eletti (nel 2013 furono 163, ndr). Gli elettori sanno che il centrosinistra è perdente, perché è già sfaldato. Mentre il centrodestra si sfalderà: Salvini in Sicilia ha già abbandonato la coalizione

In merito al referendum sull’euro, poi, il candidato premier M5s “confida che non si debba fare“, anche perché l’Europa è molto cambiata rispetto al 2013.

«La Germania – osserva – non riesce a formare un governo; in Portogallo ce n’è uno di minoranza, e in Francia i partiti tradizionali sono stati spazzati via. In questo quadro, per l’Italia ci sono maggiori spazi per farsi sentire in sede europea.»

Per quanto riguarda il “caso banche”, invece, Di Maio mostra tutta l’intenzione di opporsi alla tendenza al favoritismo, in programma ci sarebbe una legge sul conflitto di interesse, proprio per evitare casi del genere. L’esponente M5s annuncia la creazione di una “Banca pubblica per gli investimenti sul modello francese, che aiuti imprese e famiglie. Così le banche private saranno costrette ad abbassare i tassi.” E per le risorse? Verranno “dal taglio degli sprechi, che pesano fino a 50 miliardi.

«Lo Stato deve essere leader, non follower delle banche.»