Ritirata di Pisapia: “Impossibile dialogo col PD”. Ex Sel ora con Grasso
ROMA – Arriva come un fulmine a ciel sereno la decisione di Giuliano Pisapia di fare un passo indietro: l’ex sindaco di Milano, 68 anni, non si ricandiderà.
Con lui naufraga anche Campo Progressista, il progetto di unire le forze a sinistra del Pd in vista di una futura alleanza, un progetto anticipato nelle tempistiche dal nuovo partito, Liberi e Uguali, guidato da Pietro Grasso.
Questo è quanto trapela al termine di una lunga riunione degli ex Sel :
“Non ci sono i margini per un’alleanza con il Partito democratico”,
ha sentenziato Pisapia dopo la calendarizzazione dello Ius Soli all’ultimo posto dell’ordine del giorno del Senato. Una scelta che implica la quasi certezza che la legislatura si chiuda senza l’approvazione.
le condizioni che Campo Progressista aveva posto al Pd come necessarie per l’intesa proprio l’approvazione del biotestamento e la calendarizzazione in Aula dello Ius Soli, senza avere la pretesa della certezza dell’approvazione, visti i numeri. Ma al Senato è stato sì fissato al primo punto dell’ordine del giorno il testamento biologico, ma ha posto all’ultimo lo ius soli.
“Ci abbiamo provato – ha detto Pisapia gettando la spugna – Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti. La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l’approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l’impossibilità di proseguire nel confronto con il Pd”.
“Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini che hanno creduto e si sono impegnati in questo progetto e che ora si muoveranno secondo le proprie sensibilità, la cui diversità è sempre stata, a mio modo di vedere, una delle ricchezze e risorse più importanti di questa esperienza. In Parlamento e nel Paese continuerà il nostro impegno per l’approvazione di norme di civiltà per il nostro Paese”.