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Roberto Vecchioni ad Aversa: lezioni ed emozioni per insegnanti e studenti

Roberto Vecchioni al Teatro Metropolitan di Aversa:
lezioni ed emozioni per insegnanti e studenti. 
Presentazione del libro “Il mercante di luce”. Introduzione del noto giornalista Vito Faenza.

 

Oggi, 3 maggio, presso il Teatro Metropolitan di Aversa,
Roberto Vecchioni ha presentato il suo ultimo libro “Il mercante di luce”, lasciando che tutti si perdessero nelle sue parole. All’evento erano presenti insegnanti e studenti di diversi licei dell’Agro aversano. Tale evento è stato fortemente voluto ed organizzato dai rappresentanti d’istituto del Liceo classico D. Cirillo.

Il noto professore, nonché cantautore e scrittore, è stato introdotto e presentato dal giornalista Vito Faenza. Questi, nonostante avesse molte domande da porre, non ha trovato molto spazio.

Difatti, Vecchioni, da grande oratore quale è, ha catturato l’attenzione del pubblico per tutta la durata dell’evento. Gli insegnanti, gli studenti e anche i giornalisti presenti pendevano dalle sue labbra e ad ogni interruzione sembrava d’essere in crisi d’astinenza. Ognuno sembrava chiedere “ancora..“.

Dapprima, il professore ha raccontato (spiegato, se così può dirsi) il suo libro “Il mercante di luce”, il cui protagonista, Stefano Quondam, appassionato di letteratura greca, si trova a combattere con e per la malattia del figlio. Questo padre cercherà di «passargli la bellezza», regalandogli pezzi di vita attraverso i suoi racconti. Nella speranza di un futuro veglia un passato che pervade ogni pagina. In fondo «E’ l’emozione che governa il tempo», lo stesso che ha animato l’intera lezione.

Sono molti i riferimenti alla vita dello stesso Vecchioni: la malattia del figlio, la professione del protagonista, la passione estrema per il latino e il greco.

Dopo essersi dedicato fugacemente alla spiegazione del libro, il professore ha voluto parlarci (ebbene, mi includo) senza sosta, quasi senza respirare. Per quanto l’evento fosse incentrato sul suo nuovo libro, Vecchioni era sul quel palco per altro: per dare, con la D maiuscola. Per dare ai professori come lui e agli studenti, quelli che hanno scelto liberamente di esserci, scrivendo una pagina importante della loro vita.

La verità, la bellezza della sua persona si sono rivelate in ogni sua parola, in ogni suo sguardo o pausa. Il coraggio di dire a voce piena quanto poco importi studiare nozioni a memoria, senza comprende e senza farsi “prendere” (passatemi il termine).

La sua è stata anche una critica ad una scuola che si dice nuova senza mai dimostrarlo per davvero. In fondo, come gli si può dare torto? Provate a dare un professore così agli studenti, un professore appassionato e REALE. Perché secondo me è la realtà che manca. A scuola ci spiegano cosa studiare, quando o come farlo, senza spiegarci il perché. Nozioni, solo nozioni. Eppure siamo, o siamo stati, un terreno fertile ove piantare il meglio, i fiori più belli.. invece diventiamo terreni fertili ove seminare per dovere.

Avrei voluto essere, seppur per una sola lezione, sua alunna. Per quanto i professori oggi si dicano moderni, non si avvicinano per niente al moderno approccio del professore Vecchioni. La capacità di trasmettere qualcosa di così “antico” in una maniera per noi così moderna.

Ad una domanda di una studentessa, riguardo quali fossero le sue parole preferite, il professore ha parlato dapprima di “dignità“, citando Catone Uticense: «La dignità a volte è più importante del vivere stesso». Poi, ha parlato di “cultura“, alla base di ogni esperienza umana, poiché essa consola nei momenti più bui. Ne sarà esempio la sua canzone-preghiera “Le rose blu”, scritta in un momento di sconforto per la malattia del figlio.

Ecco, l’evento si intitolava“Quello che passa e quello che resta di un uomo”, beh.. dopo oggi posso dirvi che Vecchioni non “passa”. Vecchioni resta, persino in chi non avrebbe creduto. Quel che resta di lui, insomma, lo si legge dalla mia ammirazione.

Potrei stare qui a lungo, ma non bastano battute per quanto si potrebbe e dovrebbe dire. Lascio parlare perciò il professore, attraverso il video che troverete di seguito sulla nostra pagina Lineapress Caserta.