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Rosatellum. Il racconto della piazza di Grillo che ha ‘accerchiato’ il Senato

Roma – Mentre in Senato aveva luogo la discussione generale sulla legge elettorale, il Rosatellum bis, il M5S ha radunato ieri attivisti e simpatizzanti in piazza alla Rotonda al Pantheon.

Ad arringare la folla radunata ieri al Pantheon c’erano i big del M5s, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Beppe Grillo che si sono presentati ai presenti con delle bende davanti agli occhi. Il garante del M5s, prima di iniziare il suo intervento, ha chiesto ai manifestanti:

“Abbassate le bandiere, qui stiamo facendo una battaglia per tutto il popolo italiano.”

Poi ha aggiunto:

“Questo Paese non ha gli anticorpi per difendere la democrazia. Hanno velocizzato i tempi del voto sulla legge elettorale, questi hanno la velocità degli scippatori. Non abbiamo potuto fare una manifestazione attorno al Senato perché hanno paura: io ho consigliato alla polizia di andarci loro là, ed accerchiarli. Che facciano quello che vogliono, che trucchino la legge, noi andiamo oltre. Se vinceremo noi, la vittoria sarà tripla. E cominceremo dalla Sicilia,ma non mi voglio montare la testa”.

Anche Paola Taverna, si è detta “indignata”  per il fatto che “le forze dell’ordine proteggano loro mentre votano, dovrebbero salvare noi“.

Il candidato Premier del M5s, Luigi Di Maio, in Piazza al Pantheon contro il Rosatellum ha detto:

“Non dico che con questa piazza fermeremo la legge elettorale, ma vi dico: stanno facendo una legge perché scientificamente nessuno vinca le lezioni per poi fare il governo dell’inciucio. Ma devono raggiungere il 51% dei seggi e oggi quel 51% non ce l’hanno neppure col binocolo. Noi saremo l’unica certezza per poter formare un governo dei cittadini. Si stanno facendo male con le loro mani. Renderanno il Movimento sempre più determinante: ma dipenderà da voi. I risultati sono a portata di mano e dipendono solo dalla volontà dei cittadini. Nei prossimi 4 mesi l’Italia deciderà se vivere o sopravvivere”.

Fischi in piazza del Pantheon quando i parlamentari che si sono alternati sul palco hanno nominato i Presidenti della Camera e del Senato, Boldrini e Grasso, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Boschi e l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Vito Crimi ha spiegato di provare “un senso di vomito” verso le istituzioni ed ha invitato il Presidente del Senato a “dimettersi immediatamente“. Grasso, a tal proposito, ha replicato:

“A volte è più difficile restare che andarsene. Ho rinunciato a candidarmi in Sicilia per continuare con senso delle istituzioni a espletare il mio compito”.

Alessandro Di Battista, dopo aver definito Matteo Renziducetto” e “bulletto“, ha lanciato un monito al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

“Faccia attenzione a firmare una seconda volta, dopo l’Italicum, una legge truffaldina e anticostituzionale”.