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Russia. Parla l’uomo che disse a Salvini: “Non partecipare all’incontro”

La questione dei fondi russi continua a tenere banco. Stavolta a parlarne è l’ex vicepresidente di Confindustria Russia, Fabrizio Candoni. Nella sua intervista al Corriere della Sera e a La Stampa, dice di essere stato con Salvini a Mosca il giorno prima dell’incontro al Metropol e di avergli sconsigliato di partecipare.

Lui e il vicepremier leghista sono amici da tempo, e racconta:

“Abbiamo la casa a Pinzolo, i nostri figli piccoli giocano assieme. Sono io che quattro-cinque anni fa l’ho portato da Putin per riconoscere la Crimea. Gli ho portato fortuna: stava al 2% (alle Europee del 2014 la Lega era al 6,2%, ndr ) e ora è al 40% (il 26 maggio ha preso il 34,3%, ndr)”

Fa presente i suggerimenti che ha sempre dato al Ministro degli Interni:

“L’ultima volta che ci siamo visti è stato mi pare un mese e mezzo fa. Gli ho rinnovato il consiglio di stare attento, lui non ha questa percezione. È come una Madonna incoronata, si fa portare ovunque ma dovrebbe avere filtri e anticorpi”.

Poi racconta in maniera piuttosto critica il modo in cui è stato organizzato l’incontro dello scorso 18 ottobre:

“C’è stata una grande, grandissima improvvisazione, con persone che fanno mestieri che non sanno fare”

E infine parla anche di Gianluca Savoini, dandone uno spaccato di cui i giornali non avevano ancora parlato:

“È un idealista, crede davvero alla madre patria Russia, lui ha queste tendenze molto destroidi, il mito dell’uomo forte. Ma è ingenuo, ed è finito in una storia più grossa di lui. E direi anche un pò stupido, perché è abbastanza ricollegabile all’attuale vicepresidente del Consiglio”