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Salvini vuole la Flat tax. Saltano reddito di cittadinanza e 80 euro?

Dopo la vittoria delle Europee, Matteo Salvini prova a far valere la sua leadership imponendo fin da subito i suoi cavalli di battaglia. Tra questi svetta quello sulla Flat tax.

Dato che i soldi non si raccolgono sugli alberi, per ottenere le coperture necessarie (da 50 a 70 miliardi di euro) potrebbe essere necessario tagliare alcuni provvedimenti, anche quelli adottati da questo Governo. E qui, tra i maggiori indiziati non potrebbe che esserci il reddito di cittadinanza.

È risaputo che Matteo Salvini non sostenga il reddito di cittadinanza. Emblematica è rimasta la foto scattata il giorno della presentazione della misura dove il leader della Lega, a differenza di Conte e Di Maio, aveva mostrato solo il cartello quota 100, prendendo così le distanze dal reddito di cittadinanza.

“Mi premurerò di portare la discussione sulla Flat tax per imprese e famiglie nel prossimo consiglio dei ministri, quando sarà convocato”.

Questa la promessa di Matteo Salvini. Ma ogni promessa per essere realizzata ha bisogno di risorse e quando la coperta è corta, va da sé che è necessario provare a tirarla dalla propria parte. E, ora che il leader leghista è socio di maggioranza del governo giallo-verde può esercitare maggiore forza.

Secondo Alessandro Barbera de La Stampa, giovedì si è tenuto un vertice al Viminale della squadra economica leghista. A partecipare c’erano Claudio Borghi, Armando Siri, oltre ai sottosegretari e ai viceministri di Tesoro e ministero del Lavoro, Massimo Garavaglia, Massimo Bitonci e Claudio Durigon.

Intanto Salvini riferendosi alla relazione annuale di Bankitalia per la quale è necessario uno “sforzo corale”, sostiene:

“Bene la relazione della Banca d’Italia, che conferma la necessità di uno choc fiscale per far ripartire l’economia italiana. La Flat tax è la prima riforma che governo e parlamento dovranno discutere”.