Un Sanremo da record. Il racconto della seconda serata
La seconda serata del Festival di Sanremo: aspettative elevate dopo il record di ascolti della prima. Quattro nuove proposte in gara, si riesibiscono i big, ospiti importanti e tanti siparietti.
Si parte con una gag. Michelle Hunziker, una Biancaneve 2.0, chiede a Baglioni di mettersi al piano e fare il suo “pozzo”; il direttore artistico è gasatissimo, ci vuole provare e cosa fa? Spalanca la bocca! (“Claudio, dai, davvero?!”). Non possono mancare gli uccellini… così ci pensa Favino. Amico fedele, un secchio poggiato a caso sul piano. Il pubblico non reagisce e “fredda” con silenzi imbarazzanti e zero applausi.
La gara dei giovani inizia con Lorenzo Baglioni e “Il congiuntivo” con il maestro d’orchestra e i coristi vestiti da scolaretti. Un vero e proprio inno all’incubo di molti e poi è il turno di Giulia Casieri che propone la sua, non male, “Come stai”. Mirkoeilcane canta e recita come il Silvestri degli esordi per la sua “Stiamo tutti bene”, però semplice, quasi un po’ ingenuo, emoziona. Conclude Alice Caioli con “Specchi rotti” che rompe certamente tante altre cose. Alla fine della votazione la graduatoria è la seguente: Alice, Lorenzo, Giulia e Mirkoeilcane. Il parere è ovviamente della giuria demoscopica che anche stasera dimostra parecchio. (Da leggere questo)
Comincia la sfida dei campioni con la mancanza di Meta e Moro per la vicenda del presunto plagio. Ma sono gli ospiti i soli protagonisti di questa seconda serata. Si parte con Il Volo che omaggia Sergio Endrigo: cantano “Canzone per te” con Claudio Baglioni (ormai è legge) ma l’originale è indubbiamente altra storia, anche nella versione di Roberto Carlos.
Importantissimo il momento Pippo Baudo, osannato dal pubblico in sala e da quello a casa al grido di (per dirla alla The Jackal):
“Vai Pippo, prendi possesso dell’Ariston, Sanremo è tuo!”
Il presentatore torna sul palco cinquant’anni dopo il suo primo Festival e rivolge a Sanremo e in qualche modo a se stesso una lettera commossa, ripercorrendo le sue conduzioni. L’intervento finisce con:
“Visto che c’è questo entusiasmo, il Festival lo presento io”.
A questo punto, con quattordici Festival di Sanremo presentati, Pippo nazionale batte Mike Bongiorno e va via dicendo:
“All’anno prossimo!”.
Arriva Biagio Antonacci che prima esegue “Fortuna che ci sei” e poi, ovviamente in coppia con Baglioni, “Mille giorni di te e di me”. Prima del duetto però, dice:
“semplicità, gentilezza e tanta voglia di stare insieme”
ecco il segreto del successo.
Simpatica parentesi che ci permette di assistere alla grande bravura di Favino è il “momento cultura”. Finge con il “dittatore” artistico di dover recitare una poesia di Garcia Lorca ma le parole ricordano altro… ed eccolo lì, il tormentone più tormentato di sempre, “DESPACITO” ! Tutti a cantare, tutti a ballare, compreso Baglioni che sembra sciogliersi un po’.
Finalmente appare Sting, che inizia con “Muoio per te”. Elegante e magnifico, trasmette forti emozioni in qualsiasi lingua canti. Duetta con Shaggy (MrBombastic) e NON CON BAGLIONI, INCREDIBILE! Devono promuovere il loro primo e nuovo singolo che si chiama “Don’t make me wait”.
Dopo l’intervento ironico di un’emozionata Franca Leosini, Il Volo torna ad esibirsi con il direttore artistico. E poi, appare il professor Vecchioni che intona la sua “Samarcanda”. Spiega come solo lui sa fare, l’origine della storia di questa canzone e aggiunge due parole, mai banali, al discorso sull’importanza della musica fatto da Baglioni in apertura della prima serata. Applausi per l’artista che ricanta dopo un po’ di anni, “Chiamami ancora amore”.
Questa seconda, lunghissima giornata della kermesse sanremese si conclude con il Mago Forest che assolutamente non cambia registro e la classifica parziale stilata dalla sala stampa. La Hunziker, favolosa negli abiti di Alberta Ferretti e Favino, elegante e sobrio con Ferragamo, meritano il consenso del pubblico per la loro versatilità. Baglioni non avrà le doti da presentatore ma resta un grande cantautore.