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Sciopero Studenti: bruciati in piazza i manichini di Salvini e Di Maio

Studenti in stato di agitazione in tutta italia. In migliaia affollano le strade, intonando cori e slogan contro il governo. La tensione è palpabile: A Torino bruciati in piazza i manichini raffiguranti le facce di Salvini e Di Maio.

Grande sfilata anche nel centro di Roma, nonostante lo sciopero dei mezzi, un chiaro segnale per richiamare l’attenzione del “governo del cambiamento”:

“Governo del cambiamento? Repressione e sfruttamento. Riprendiamoci il futuro! Studenti romani in lotta!”.

Intonano i ragazzi, per poi continuare con un gesto simbolico ma di forte impatto: Un muro costruito con delle scatole di cartone e su cui sono state messe le foto di tutti i ministri del governo Lega-M5s è stato abbattuto dal corteo degli studenti romani.

“Si tratta – ha spiegato uno studente – di un gesto simbolico. Abbiamo distrutto il muro della paura, della vergogna e del razzismo che e’ stato costruito da questo governo”.

A torino invece i ragazzi, oltre a bruciare i manichini raffiguranti i viceministri, hanno anche bruciato una telecamera di cartone posta sopra dei mattoni

“I mattoni sono quelli che rischiano di caderci in testa tutti i giorni – spiegano – Le telecamere sono quelle che vogliono mettere in ogni scuola per controllarci”

“Oggi siamo in piazza perché subiamo l’ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal Governo – afferma Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte risposte concrete dal Governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche. Questo non è cambiamento – aggiunge – vediamo infatti il maggior deficit previsto viene utilizzato per condoni agli evasori fiscali e per tagliare le tasse ai più ricchi. Per noi giovani mancano le risorse e mancano provvedimenti concreti per contrastare la precarietà nel mercato del lavoro. Il ‘cambiamento’ tanto propagandato sembra in netta continuità per il passato, perché é assente un progetto di rilancio dello sviluppo sostenibile per il nostro Paese”