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Songs of Experience: è uscito il nuovo album degli U2

A distanza di tre anni dall’uscita dell’album Songs of Innocence e a pochi mesi dalla fine del The Joshua Tree Tour che ha fatto registrare sold-out in tutto il mondo, ritornano gli U2 con il loro quattordicesimo album in studio: Songs of Experience.

La band irlandese nata a Dublino nel 1976 ha realizzato, in continuità con il precedente lavoro discografico, un vero e proprio epistolario rock da tramandare alle generazioni future, affrontando i temi più disparati, dall’amore alla fede passando per l’attualità politica e sociale. L’album ripercorre i passi del lavoro letterario “Songs of Innocence and Experience” del poeta inglese William Blake, sintesi perfetta tra romanticismo, simbolismo, spiritualismo e giacobinismo.

Gli U2 ringraziano il pubblico durante la turné mondiale di The Joshua Tree Tour.

E se Songs of Innocence ha rappresentato sia per il poeta inglese che per la band irlandese un inno all’innocenza e alla tenerezza, Songs of Experience è il passo successivo, la presa di coscienza che porta a fare i conti con la realtà. L’errore che non deve commettere l’uomo è scindere il proprio spirito dalla realtà, per trovare l’unità nell’amore e nella libertà dei sentimenti contro ogni dogma e conservazione sociale.

Intimo e universale, ragione e sentimento, personale e politico si fondono nelle 13 tracce dell’album. Ad anticiparne l’uscita il singolo You are the best thing about me, hit radiofonica in testa alle classifiche mondiali da sei settimane. A vincere sono l’ottimismo e la fiducia nell’umanità nonostante il mondo sembri prendere una piega diversa, basti pensare al terrorismo, all’immigrazione, alle tensioni in Medio Oriente o all’avanzata delle destre nel mondo occidentale.

Ad approfondire il tema dell’immigrazione c’è American soul che rilegge in chiave rock il problema della crisi dei migranti, troppo spesso affrontata da media e politica senza umanità né dignità, ed è partendo da qui che Bono Vox conia il termine “refuJesus” accostando la passione di Cristo al dramma dei rifugiati. A fargli da eco Summer of love: il Mediterraneo, da meta di vacanze e spensieratezza si è trasformato nel cimitero più grande al mondo, ma sulle cui sponde opposte, tra le rovine di Aleppo, può ancora sbocciare il fiore della speranza.

Si aggiungono all’album i braniRed flag day, inno al bisogno di uguaglianza e giustizia in cui ritorna la bandiera rossa, simbolo della lotta degli oppressi contro gli oppressori, e Landlady, canzone anti-sessista che affronta le questioni di genere con rabbia e delicatezza, omaggio alle donne irlandesi che lottano per i propri diritti e che nel 2018 potranno finalmente esprimere la propria volontà attraverso il referendum sull’aborto.

A queste si aggiunge il brano The blackout in cui  la dimensione personale dell’individuo dà la spallata finale ad un agire politico senza umanità: la lotta per i diritti, la sete di giustizia, lo stare dalla parte dei più deboli, il dare voce a chi non ne ha sono tutti valori mossi dal sentimento più rivoluzionario di tutti, l’amore, l’unico che può salvare l’umanità. Ed è questo il messaggio semplice ma efficace di cui si fanno portavoce gli U2, senza mai rinunciare ad immaginare un mondo senza ingiustizie. Il passo successivo, quello più importante da compiere, è trasformare l’immaginazione in realtà.

E come direbbe lo stesso poeta inglese William Blake:

L’immaginazione non è uno stato mentale: è l’esistenza umana stessa.