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Tragedia Raganello: il ministro Costa apre la caccia ai responsabili

Il torrente Raganello in piena, presso il parco del Pollino, in Calabria, ha travolto degli escursionisti, di cui 10 sono morti e 3 sono feriti: il ministro Costa apre la “caccia” ai responsabili.

In seguito alla tragedia del Raganello, è giunto in Calabria anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Si è recato prima all’ospedale di Castrovillari, dove sono ricoverati alcuni dei feriti e poi a Civita. Ai giornalisti ha detto:

«Tra di loro ci sono anche alcuni bambini. Sono momenti di grande dolore e preoccupazione. Io ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo»

Ha aggiunto:

«più tardi farò il punto della situazione con i soccorritori, che non smetterò mai di ringraziare. Ma adesso è il momento della vicinanza e del cordoglio, ora voglio stringere in un abbraccio chi è ferito e soprattutto le famiglie di chi ha perso la vita durante quella che doveva essere solo una gita in un parco».

Ha affermato:

«Siamo stanchi di piangere i morti. Io sono venuto qui proprio per capire chi doveva fare cosa e magari non lo ha fatto. Ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo».

Costa vuole, senza dubbio, far luce sulla vicenda:

«Necessario capire se chi doveva fare qualcosa l’ha fatto. Tutto questo anche tenendo conto di determinate situazioni dove c’è un afflusso turistico che porta anche un valore aggiunto economico rispetto al quale è chiaro che debbono esserci norme puntuali e anche il consenso delle persone. D’intesa con il premier Giuseppe Conte abbiamo già chiesto ufficialmente alla Prefettura di Cosenza una relazione amministrativa sull’accaduto e l’attendiamo nel giro di un paio di giorni. É nostra intenzione capire, attraverso il fascicolo amministrativo, chi doveva fare cosa. C’è l’aspetto penale che va salvaguardato dal segreto investigativo, ma c’è anche l’aspetto amministrativo che va inquadrato anche per un dovere di trasparenza».