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USA, la Corte Suprema riconosce metà Oklahoma come riserva indiana

Il Giudice Gorsuch, nominato da Trump, ago della bilancia nella storica sentenza che dichiara metà dell'Oklahoma come riserva indiana

In Oklahoma una sentenza riconosce i diritti dei Nativi Americani. La Corte Suprema ha stabilito che metà dello stato diviene riserva indiana.

Oklahoma la sentenza che riscrive i diritti dei Nativi Americani 

Nel momento in cui il movimento “Black Live Metters” combatte contro il razzismo negli USA, la Corte Suprema americana riconosce, con una sentenza di portata storica, i diritti dei Nativi Americani su metà del territorio dell’Oklahoma.

L’Oklahoma dell’Est. Un territorio di 12.140 chilometri quadrati, tra cui la città di Tulsa, seconda per popolazione nello stato, di recente balzata agli onori della cronaca per l’ultimo congresso di Trump per le prossime presidenziali, ritenuto come il principale indiziato dell’impennata dei contagi da Covid-19 nella zona.

Tutto nasce da un caso violenza sessuale

La sentenza della Corte Suprema parte dalla necessità di salvaguardare i diritti di un condannato per uno dei reati più odiosi e socialmente ripugnanti:la  violenza sessuale su minore. Il 71enne Jimcy McGirt, che sta scontando una condanna di oltre 500 anni di prigione per questo tipo di reato, si era sempre ostinato a richiedere alle Corti Statali dell’Oklahoma, di essere processato dalle autorità federali.

La richiesta muove dall’esistenza di un trattato sottoscritto tra il Congresso Usa e le tribù dei Muscogee, a cui appartiene McGirt, mai disconosciuto formalmente da alcun atto successivo del Congresso.

In Oklahoma sentenza Nativi Americani: decisivo il voto di Neil Gorsuch

L’ago della bilancia in questo caso è stato il voto del Giudice Neil Gorsuch, relatore della sentenza.

Ex collega della facoltà di legge di Harvard di Barak Obama e nominato da Donald Trump come giudice della Corta Suprema, il Giudice Gorsuch ha tenuto fede ad una promessa fatta dagli Stati Uniti alle tribù dei Nativi Americani dopo il Trail of Tears, letteralmente il sentiero delle lacrime, termine che rappresenta la deportazione forzata di circa 60.000 indiani d’America.  Con questi trattati il Congresso prometteva che le nuove terre sarebbero per sempre appartenute alle tribù.

Oggi ci viene chiesto se le terre promesse in quei trattati rimangono una riserva indiana ai fini della Legge penale federale. Siccome il Congresso non ha stabilito diversamente, manteniamo la parola del Governo“.

Le conseguenze della sentenza della Corte Suprema

 

Corte Suprema Gorsuch
Corte Suprema USA. Fonte Wikipedia

Non di poco conto i risvolti scaturenti da questo provvedimento. In primo luogo, da oggi i reati commessi all’interno della nuova riserva dovranno essere necessariamente giudicati dalle autorità federali. A ciò si deve aggiungere che i condannati potranno richiedere la revisione delle sentenze. Si stimano in circa 6.000 i detenuti che potranno richiederne la revisione. Questo aspetto potrebbe essere molto pericoloso.

In molti casi, infatti, i testimoni chiave sono morti e le prove potrebbero essere anche non più disponibili. Per questo motivo le 5 tribù principali dei Nativi Americani, Muscogee, Cherokee, Chicksaw, Choctaw e Seminole, hanno dichiarato di voler collaborare per trovare una soluzione a queste particolari conseguenze giuridiche.

La sentenza incide anche sulle tasse statali che potrebbero non essere escusse nel territorio considerato indicato nel trattato.

Storicamente, questo momento potrebbe considerarsi come la nascita del 51esimo Stato degli USA, espressione di una rivalsa sociale, di una comunità distrutta e ostracizzata nella storia americana.