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Vitalizi, scatta oggi il vitalizio-day per 608 parlamentari. M5s chiede di rinunciare

Alla Camera, i pentastellati terranno una conferenza stampa. Saranno presenti Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio.

Roma. Per 608 parlamentari scatta oggi il diritto al vitalizio che permetterà loro di godere, al compimento del sessantacinquesimo anno di età, di una pensione che ammonta a circa €1000.

Per 608 parlamentari è arrivato oggi, puntuale come un orologio svizzero, il giorno che garantisce loro una rendita da mille euro al mese dopo soli quattro anni, sei mesi e un giorno di lavoro, ovvero dall’avvio della legislatura.

I parlamentari alla prima legislatura potranno, a 65 anni compiuti, incassare una pensione aggiuntiva che, in modo semplicistico, viene chiamata vitalizio. Per chi invece ha già delle legislature alle spalle, l’età si abbassa ma non può essere inferiore ai 60 anni, più precisamente, per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno sino al minimo inderogabile di 60 anni.

Il “vitalizio” spetterà a tutti i deputati e senatori neoeletti nell’attuale legislatura. E, siccome le elezioni del 2013 portarono ad un consistente numero di nuovi membri sia alla Camera sia al Senato, la pensione toccherà a circa 2 parlamentari su 3.

Intanto, il tema s’incrocia con il tortuoso iter del proposta di legge Richetti che, dopo l’approvazione alla Camera, ora è ferma al Senato. Mercoledì il provvedimento è stato presentato in Commissione Affari Costituzionali e il relatore, il centrista Salvatore Torrisi, ha già manifestato alcune perplessità evocando il rischio dell’incostituzionalità. L’incostituzionalità, per alcuni, potrebbe profilarsi in quanto l’obiettivo è non solo di equiparare in tutto le pensioni dei parlamentari a quelle di tutti gli altri dipendenti pubblici, ma anche quello di abolire definitivamente i vitalizi o, meglio, di trasformare quelli in essere in pensione contributiva, con un conseguente ricalcolo dell’assegno. Chi è contro la proposta Richetti sostiene che essa leda i principi costituzionali dell’irretroattività, perchè andrebbe a toccare diritti acquisiti. Intanto martedì partirà il ciclo di audizione e, sebbene i Dem assicurino che il testo andrà avanti, il rischio che la proposta s’impantani resta alto.

L’ammontare dell’assegno delle pensioni dei deputati e senatori, soprattutto di quello spettante agli ex parlamentari prima della riforma del 2012, ovvero i cosiddetti vitalizi, sono stati al centro di duri scontri e polemiche tra le forze politiche. Portavoce di questa battaglia è stato il M5s che continua a mantenere alto il tono dello scontro, tanto che oggi ha annunciato che i suoi parlamentari chiederanno alla Camera di modificare il regolamento per consentire loro, una volta raggiunti i 65 anni d’età, di rinunciare alla pensione. Infatti, gli uffici legislativi della Camera del M5S avrebbero studiato un modo affinché si possa procedere in tal senso. Il M5s chiederà ai Presidenti di Camera e Senato di intervenire sul regolamento per consentire agli eletti nel Movimento di prendere la pensione come un qualsiasi cittadino italiano per cui vale la legge Fornero, e poi di girare i contribuiti versati negli anni in Parlamento alle casse di appartenenza di ogni singolo deputato o senatore o all’Inps.

A tal proposito, Alessandro Di Battista ha detto:

“Non vogliamo la pensione privilegiata e vogliamo andare in pensione come tutti i cittadini italiani, non perchè ci piaccia la legge Fornero, che è una schifezza e se fosse stata applicata anche ai parlamentari non l’avrebbero votata. Perché, se qui non c’è il distacco rispetto al mondo di fuori, aumenta la bontà delle leggi per i cittadini, per questo noi rinunciamo a parte degli stipendi. Il concetto è che se vivo una vita più reale non perdo di vista le esigenze reali dei cittadini. E ora noi dobbiamo pregare Grasso e Boldrini che diranno che non si può fare, che è populismo, è demagogia, Renzi dirà che tanto c’è la legge Richetti. Salvini oggi dice che la Lega è sotto attacco della magistratura: c’è chi ha preso quattrini pubblici e li ha spesi male o intascati e noi che non vogliamo quattrini pubblici e chiediamo di rinunciare”.

Intanto, il Blog di Grillo ha tuonato:

“Per adesso, ce l’avete fatta. Complimenti. Avete maturato il diritto a occupare la vostra nuvoletta nel paradiso della casta. Mentre molti italiani sono stati scaraventati all’inferno dalla riforma Fornero e altri si arrabattano in purgatorio”.