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Da Frattamaggiore a Pavana per incontrare il maestro Guccini

Era il sogno di un gruppo di frattesi, fan di  Francesco Guccini, un desiderio coltivato da tempo che si è realizzato grazie all’aiuto di Aurelio Miele che, da anni, intrattiene rapporti con il cantautore bolognese. Così la delegazione di appassionati, in tutto 5,  parte da Frattamaggiore per raggiungere lo storico rifugio appenninico tra le montagne pavanesi. Chi conosce Francesco Guccini sa quanto sia importante e significativa Pavana, borgo incastonato tra gli Appennini tosco-emiliani, tante volte raccontata nelle sue canzoni, ”Pavana, un ricordo lasciato tra i castagni dell’ Appennino”. Insomma un viaggio che ogni gucciniano che si rispetti deve intraprendere almeno una volta nella vita. I cinque frattesi, guidati da Aurelio veterano dei “pellegrinaggi” al “sacro oracolo”,  arrivano nel piccolo borgo appenninico in mattinata, prima tappa, la “Caciosteria”,  tipica osteria locale, di solito frequentata proprio da Guccini. Qui tutti hanno un aneddoto da raccontare, e i nostri ne fanno tesoro, ma è quasi ora, è arrivato il momento di raggiungere, finalmente, la casa di Francesco Guccini. L’appuntamento è per le 16,00. Un’amica bolognese accompagna il gruppo di amici fin fuori all’uscio, pochi istanti e Francesco compare alla porta, con il suo maglione blu e la sua aria sorniona,   invitata con un sorriso ad accomodarsi dentro. Cosi in pochi minuti si è tutti seduti intorno ad un grande tavolo accanto ad un grande camino, proprio nella cucina del cantatore, tutto ha il sapore d’antico, proprio come le storie raccontate dal nostro. Francesco con il suo inconfondibile vocione, li mette subito a loro agio,  chiede notizie su Frattamaggiore poi parla del suo rapporto con Napoli. Racconta del suo incontro con Pino Daniele e delle collaborazioni con artisti come Enzo Avitabile. Insomma, i nostri amici, ascoltano estasiati i racconti di Guccini, si parla un pò di tutto, anche del gioco delle carte, tra una battuta e l’altra. Ma è arrivata l’ora di andar via eppure sarebbero stati li ad ascoltare il “sacro oracolo” per ore. Guccini saluta tutti chiamandoli per nome ed invitandoli a ritornare a Pavana. I nostri risalgono in auto ritornando carichi di forti emozioni verso la strada di casa, lasciandosi alle spalle quelle bellissime montagne dell’Appennino, meraviglioso pezzo del creato come diceva Von Goethe nel suo saggio “Viaggio in Italia”, dove tra nuvole e poesie vive un grande poeta e un umile uomo, fiero del suo sognare, di quell’”eterno suo incespicare”.