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Acerra: coppia chiede il pizzo ma viene denunciata

Non bastava il “pizzo”. Tentata estorsione aggrava da metodo mafioso, in più porto e detenzione illegale di armi da fuoco. Queste le accuse nei confronti di due persone di Acerra.

Il primo si è costituito, dopo che diverse volte le forze dell’ordine non erano riusciti a ringraziarlo. Entrambi attendono l’interrogatorio di garanzia. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli. In carcere finiscono un 51enne ed un 41enne di Acerra. Le accuse riguardano una richiesta di pizzo nei confronti di una azienda di Napoli impegnata ad Acerra per alcuni lavori. Era impegnata nella ricostruzione della condotta idrica per un appalto di quasi 2 milioni. L’estorsione è avvenuta con la classica minaccia, rivolta a tecnici ed operai della ditta, di “doversi mettere a posto”: un chiaro invito ad assecondare determinate richieste.

Diverse gli “incontri” in località Gaudello. Nell’ultimo sarebbero stai esplosi anche 7 colpi di pistola, con l’intimazione ai lavoratori di lasciare il cantiere. Il 51enne era già stato coinvolto in una operazione di polizia. Nel 2014 finì in una serie di arresti contro la mala acerrana. Una nuova organizzazione criminale radicata sul territorio che aveva peso di mira il settore edilizio. In quella occasione l’uomo rimediò una condanna ad 8 anni, poi ridotta a 3: cadde l’aggravante mafiosa.