Continuano le indagini sulla morte di Vincenza Cerbone, l’insegnante 42enne stroncata da un malore nel parcheggio della stazione TAV di Afragola.
Il pubblico ministero nelle prossime ore, potrebbe emettere avvisi di garanzia a seguito della formulazione dell’ipotesi di omicidio colposo. La Procura di Napoli vuole far chiarezza su due punti. Anzitutto sull’assenza di un defibrillatore all’interno della struttura e in secondo luogo, sui tempi di intervento del personale del 118.
Al vaglio dei pm, anche le diverse posizioni assunte da Antonio Testa -consorte della vittima- e da Rfi circa la presenza della donna ad Afragola. Stando a quanto comunicato da Rfi infatti
L’insegnante deceduto non è scesa ad Afragola ma a P.zza Garibaldi, a Napoli, e da li, a bordo di un’auto guidata da un conoscente è arrivata alla stazione Tav di Afragola, per recuperare la sua auto lasciata in sosta nelle prime ore del mattino.
Versione contraddetta dal Testa
Mia moglie –ha dichiarato l’uomo– è scesa alle 15:35 ad Afragola, non a Napoli. Ci sono stati alcuni testimoni del malore, io non so l’ambulanza quanto abbia impiegato a raggiungere il posto però posso dire che mia moglie è arrivata in orario contrariamente a quanto è stato detto.
Nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia sul corpo della donna affinché vengano accertare le cause del decesso. La domanda che tutti si pongono e a cui gli inquirenti dovranno dare risposta è se la morte della donna poteva essere evitata e quindi, se qualcuno si sia reso responsabile dell’accaduto.