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Arzano: arrestato il rappresentante della ditta di rifiuti

Arrestato Rodolfo Briganti, rappresentante della Senesi. L’azienda si occupa della raccolta dei rifiuti ad Arzano. Ecco le indagini svolte dalla Dia e le accuse.

I fatti contestati sono avvenuti in Sicilia, dove secondo la Dia avrebbe dato mazzette ad un sindaco. L’indagine è durata 18 mesi e si è conclusa con un blitz a Catania. In carcere sono finite 16 persone. Tra le quali anche Rodolfo Briganti, di 58 anni. Rappresentante legali della Senesi spa: la quale si occupa della raccolta dei rifiuti in diversi comuni, tra i quali Arzano. La questione è la gestione dei rifiuti in alcuni comuni siciliani: Trecastagni, Misterbianco e Aci Catena. Le società coinvolte sono Senesi spa e Ef Ecologici Srl.  Entrambe sono state sequestrate insieme a terreni, automezzi e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 30 milioni di euro. L’operazione è stata portata a termine dalla Dia di Catania supportata dai centri operativi di Reggio Calabria, Caltanissetta e dalla Dia di Roma. Quello che è stato scoperto è il solito legame tra criminalità organizzata e amministrazione delle suddette società.

Briganti si trova ora in carcere per corruzione. Secondo l’accusa quest’ultimo faceva pervenire somme di denaro al sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano. Gli incontri avvenivano grazie alla mediazione di un professionista ben conosciuto dallo stesso Briganti: si tratta di un giornalista, Salvo Cutuli,  accusato dello stesso reato. I soldi rientrano in uno scambio di favore: sostenere la campagna elettorale di Maesano in cambio di un intervento in favore della ditta Senesi spa. In particolare “annullare le sanzioni irrorate dal comune alla Senesi nell’esecuzione dell’appalto”.

La vicenda risale al 2015 quando fu emesso un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti della Ef  Servizi Ecologici di Misterbianco. Fu scoperti rapporti con la criminalità organizzata con l’amministratore unico della società, Vincenzo Guglielmino,  vincitrice della gara d’appalto. Attraverso l’uso delle intercettazioni, è stato provato come lo stesso avesse incontrato più volte Salvatore Massimiliano Salvo.: figlio del capomafia Pippo e fratello di Giampiero.