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Aversa – Carabinieri nelle scuole per dire no ai botti

Con l’avvicinarsi delle feste natalizie, si stanno svolgendo dei cicli di conferenze nelle scuole, al fine di sensibilizzare gli studenti. Il comando dei carabinieri di Caserta ha organizzato delle conferenze, in giro per le scuole, per spiegare i pericoli e i danni che possono essere provocati dai botti.

Le conferenze coinvolgono diverse scuole e target di studenti, dato che la problematica è molto avvertita nel territorio. L’iniziativa è partita nell’ultima metà di novembre in accordo con gli istituti scolastici della provincia. Le conferenze stanno riscuotendo molto successo e molte adesioni. Ali incontri è prevista la presenza di oltre 4000 studenti e oltre 300 tra funzionari scolastici e familiari. Ogni volta, i carabinieri dell’aliquota “artificieri anti-sabotaggio” del Comando provinciale di Caserta, si dedicano a spiegare quanto sia pericoloso utilizzare manufatti pirotecnici illegali. Viene precisato inoltre il modo di agire nel caso di un ritrovamento degli aggeggi illegali. I ragazzi si mostrano interessati e partecipi, come sperato.

Sono molte anche le dimostrazioni che vengono fatte ai ragazzi, volte alla prevenzione. Sono illustrati i diversi riferimenti normativi riguardo la fabbricazione, vendita e detenzione illegale. E’ interessante la spiegazione dei carabinieri sulle tipologie di materiale pirotecnico in circolazione. Con un’attrezzatura adeguata come il “robot” per la rimozione di ordigni e la proiezione di video circa gli incidenti che possono verificarsi, si sta contribuendo ad una efficace prevenzione.
Il ciclo di conferenze si concluderà il 23 dicembre. Gli incontri hanno coinvolto scuole elementari, medie e superiori della Provincia, tra cui: Cesa, Capua, Marcianise, Maddaloni, Caserta, Sant’Angelo in Formis, Curti, San Marco Evangelista e Castel Volturno.

Noi tutti speriamo che non solo i ragazzi siano sensibilizzati a riguardo. Questo passo permetterà forse una diminuzione dei botti e soprattutto degli incidenti che vi sono legati. Speriamo inoltre che siano poi gli adulti ad imparare da questi ragazzi.