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Casoria: si incatena davanti al sindaco per salvare il museo

Un museo che rischia la chiusura. Il direttore che decide di incatenarsi per ore davanti al primo cittadino di Casoria, Pasquale Fuccio.

Parliamo del museo CAM di Casoria e del suo direttore Antonio Manfredi. Un atto di protesta plateale e, a suo dire, necessario. Incatenarsi per 7 ore davanti al sindaco. Nello specifico si è ammanettato ad una valvola del termosifone presente nell’ufficio di Pasquale Fuccio.

La protesta riguarda la mancata assistenza nella gestione del museo. Si rischia la chiusura a 13 anni dalla fondazione a causa proprio degli elevati costi di gestione. Dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, Manfredi ha posto fine alla protesta. Ha ricevuto rassicurazioni e martedì ci dovrebbero essere un incontro con il Presidente della Regione e lo stesso Fuccio. Queste le parole dello stesso direttore:

Non permetteró di giocare ancora con un museo che lotta da 13 anni per la sopravvivenza e realizza mostre contro ogni forma di sopruso sociale e culturale un una terra di camorra e di problematiche sociali spaventose.

Questa la risposta del.primo cittadino:

Chiarimento

Il Comune non ha mai promesso fondi al CAM

Questa mattina il direttore del museo CAM di Casoria, Antonio Manfredi, si è ammanettato nella stanza del sindaco chiedendo un aiuto relativo alle problematiche del museo CAM, che gestisce da diversi anni. Ci siamo trovati di fronte ad una situazione surreale, ma nonostante questo siamo riusciti a soddisfare la richiesta da parte del direttore di un incontro in Regione con il presidente De Luca per affrontare la problematica già il prossimo martedì.

Ci sentiamo, però, di smentire categoricamente le dichiarazioni apparse sul sito di Repubblica questa mattina. Non abbiamo mai promesso alcun tipo di finanziamento al museo in questi mesi. Il CAM non è un museo comunale anche se usufruisce in comodato d’uso dei locali di proprietà del Comune. Il CAM e Antonio Manfredi sono al centro dell’agenda politica dell’Amministrazione, abbiamo sempre cercato di aiutare il progetto malgrado le ristrettezze economiche in cui versa l’ente. A noi sta a cuore il museo contemporaneo ma sicuramente ci sentiamo di bocciare questi comportamenti che di democrazia hanno davvero ben poco.