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Crispano-Antonio Barra è incandidabile: condannato al pagamento delle spese processuali

Il Sindaco di Crispano, Antonio Barra, è stato dichiarato incandidabile, come richiesto dal Ministero dell’Interno e dai Giudici del Tribunale Napoli Nord. Bocciata invece, dalla prima sezione civile del Tribunale di Napoli Nord,  la richiesta di incandidabilià avanzata dal Ministero dell’interno nei confronti  degli eletti al consiglio comunale di Crispano. Carlo Esposito, Carmesina Costanzo, Gregorio Cennamo, Vitale Pasquale, Enrico Mazzara, Carlo La Sala e Mariangela Trasparente, potranno dunque  candidarsi liberamente ovunque vorranno.

I Giudici hanno dichiarato “non candidabile alle prossime elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si terranno nella Regione Campania dopo il decreto di scioglimento del consiglio comunale di Crispano  emanato  dal Presidente della Repubblica”. Il primo cittadino, Antonio Barra è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali in favore del Ministero dell’Interno, spese che ammontano a circa 4000 euro. Secondo il Ministero dell’Interno, il Comune di Crispano è controllato dalla famiglia Moccia di Afragola tramite la famiglia Cennamo di Crispano. Secondo i Giudici, il Barra avrebbe favorito le condizioni nelle quali la criminalità organizzata prospera. In particolare avrebbe concesso un permesso a costruire con una proroga di due anni –giudicata illegittima- ad alcuni esponenti del clan e avrebbe inoltre sostituito il personale comunale che si opponeva agli  atti in contrasto con la normativa vigente. Dall’attività di accertamento dei Giudici è emerso inoltre che i consiglieri comunali, per i quali era stata chiesta la incandidabilità, non hanno assunto una  condotta che indicasse condizionamenti mafiosi alcuni. In un caso particolare, quello dell’ex Sindaco Carlo Esposito, i Giudici hanno accertato l’impegno nella lotta alle organizzazioni criminali.