“Gli effetti di gomorra sulla gente”, forse, non è solo il titolo di una divertente parodia.
Nei vicoli di Napoli, dove la serie Gomorra è stata prima ispirata e poi ideata, il racconto di Stefano Sollima e Roberto Saviano, ha generato e genera effetti di vario genere. Ci troviamo di fronte ad una Napoli divisa, da un lato quella degli effetti goliardici dei the jackal che, nel 2014 con gli effetti di gomorra sulla gente, hanno riscosso un successo di notevole portata; dall’altro la Napoli dei ragazzini che vivono tra i vicoli di Gomorra e che trasforma esempi negativi in fenomeni glamour.
Questa seconda Napoli, si lascia alle spalle delle vittime, sue o di Gomorra questo non si sa, ma vittime, innocenti. E’ il caso del giovane trans che poche settimane fa veniva prima aggredito verbalmente, come succede a Nina nella terza puntata della seconda stagione di Gomorra, e poi fisicamente; o il caso dell’attore Giuseppe Maiulli, in arte Ernesto A Foria, che sulla sua pagina facebook racconta di essere stato aggredito ad un semaforo in perfetto stile Gomorra, da un gruppo di giovanissimi, o infine, per ultimo ma non per ultimo, il caso dei ragazzini che si divertono, tra i vicoli del centro storico, a riprodurre le azioni criminali andate in onda sul piccolo schermo.
Insomma, due facce diverse di una Napoli protagonista e vittima di un grande racconto.
Noi tra le due, preferiamo senza dubbio la Napoli dei The Jackal che sostituisce proiettili con battute, ferite con sorrisi e che, come dice Saviano in gli effetti di gomorra sulla gente 3, smonta la camorra con l’ironia.