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Guerra di camorra, elicotteri e posti di blocco: così lo Stato controlla Napoli Nord

Forze dell’ordine impegnate in operazioni in operazioni anti-camorra sul territorio a nord di Napoli. Strade blindate, pattuglie ed elicotteri che hanno sorvolato alcune zone: da Arzano ad Afragola, da Casavatore a Casoria.

Ad Arzano gli elicotteri hanno occupato lo spazio aero ed attirato l’attenzione dei residenti di via Napoli e via Alfredo Pecchia. I controlli, con relativi posti di blocco, erano attivi anche a Casavatore e Casoria.  I comuni che formano la cosiddetta cintura  a nord di Napoli  sono quelli maggiormente soggetti al monitoraggio delle forze dell’ordine: carabinieri e militari in particolare. L’obiettivo è quello di minare le certezze dei clan.  Azioni di controllo in quei luoghi dove la camorra si fa vedere per marcare il territorio e mostrare la propria forza. Un vero e proprio studio del territorio: una zona che si estende fino al corso Secondigliano e va oltre.  Alla ricerca  da una parte di quelli che si distinguono, per abbigliamento ed acconciature, nell’intricato percorso di vicoli ed edifici, dall’altra da chi si nasconde molto spesso sfruttando sodali e conniventi.

Questo per quanto riguarda l’aspetto più prettamente visibile e, per certi, versi tangibile della lotta alla camorra. Poi esiste anche il fronte “educativo”. La recente dipartita della cosiddetta vedova Moccia ha mostrato quanto ancora la camorra sia ben radicata nel tessuto sociale. Farsi un giro sui social network o, per toccare ancora più concretamente con mano,  nella stessa Afragola rende bene l’idea da un lato di quanto ancora sia presente il fenomeno camorristico in senso sia sociologico che prettamente familiare (quante volte abbiamo sentito l’espressione “ha fatto del bene”), dall’altro di come le azioni delle forze dell’ordine devono immancabilmente essere accompagnato da una profonda presa di coscienza da parte della società civile.  Esercizio che, a quanto pare, appare ancora molto arduo.