Segnala a Zazoom - Blog Directory

Essere o non essere Totò Riina

L’inflizione di una pena per scopo meramente repressivo lascia il tempo che trova e, spesso, nulla trova se non un senso di sterile ononismo. La discussione sulla gestione dell’agonia di Riina è null’altro che esercizio voyeristico di un Paese oramai in decadenza, sempre più incapace di distinguere il pozzo dalla luna.

La possibilità che un mostro muoia in maniera dignitosa fa indignare un’intera nazione. Un popolo che quasi all’unanimità pare aver dimenticato le basi della ricchezza culturale su cui si fonda. Un esercito di yes-man votato all’esercizio plastico dello sfogatoio social che, nei fatti, determina una regressione civile e sociale.

La lezione universale di Beccaria sembra oramai un ricordo sbiadito dell’Italia che fu e che potrebbe non essere più, a causa dell’imbarbarimento costante e scientificamente voluto, attraverso l’utilizzo del tubo catodico.

La differenza tra l’essere umani e l’essere disumani è fin troppo semplice: sta nel saper scegliere tra odio e amore, tra male e bene. Tutto qui. Sta nel saper dire a se stessi di non essere diversi dal mostro, di essere – esattamente come lui – dei portatori di odio.

La differenza tra noi e Riina sta esattamente in questo: non essere Totò Riina e quindi agire diversamente rispetto a lui, perché se è vero che la memoria del dolore causato non va persa, è vero pure che il dolore non si cancella con altro dolore.