Per ora resta solo una possibilità, anche se l’apertura del papa al diaconato femminile lascia ben sperare.
Il Pontefice ha annunciato che costituirà una commissione apposita per valutare meglio la vicenda, lo ha detto oggi durante un’udienza in Vaticano con l’Uisg, l’Unione internazionale delle superiori generali.
Quella che potrebbe essere una storica apertura era una forma probabilmente già diffusa nella chiesa primitiva. Proprio da questa discussione è partito il tutto, all’udienza dove erano presenti circa 900 rappresentanti dell’Uisg e delle comunità religiose femminili, si dibatteva sul perché le donne erano escluse dal diaconato.
Il Sommo Pontefice, non si è sottratto alle domande bensì ha affrontato il discorso con un’apertura a questa possibilità tramite l’istituzione di una commissione che farà studi in merito.
Rispondendo di volta in volta alle sei domande che gli sono state rivolte da alcune religiose, Francesco ha affermato che: “La Chiesa ha bisogno che ulteriori donne entrino nel processo decisionale. Anche che possano guidare un ufficio in Vaticano. La Chiesa – ha continuato il Pontefice – deve coinvolgere consacrate e laiche nella consultazione, ma anche nelle decisioni perché ha bisogno del loro punto di vista. E questo crescente ruolo delle donne nella Chiesa non è femminismo, ma un diritto di tutti i battezzati: maschi e femmine”. Papa Francesco ha aggiunto che: “Troppe donne consacrate sono ‘donnette’ piuttosto che persone coinvolte nel ministero del servizio. La vita consacrata è un cammino di povertà, non un suicidio”.