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Sicilia, Crocetta-Orlando: la pazza idea della lista unica

Rosario Crocetta e Leoluca Orlando se le sono sempre date di santa ragione.. Nemici giurati costretti a stare sotto lo stesso tetto nella grande casa del centrosinistra. Saranno costretti a convivere sotto un’unica “Lista del Presidente” alle Regionali siciliane?

Ebbene, c’è l’ipotesi di una fusione fra il Megafono di Rosario Crocetta e Arcipelago Sicilia di Leoluca Orlando, col “patrocinio” del Pd. Il tema è sul tavolo da qualche giorno, anche se nessuno ha avuto il coraggio di tirarlo fuori ufficialmente. L’occasione favorevole sarà oggi pomeriggio, a Palermo, nella sede del comitato elettorale di Fabrizio Micari, nel corso di un vertice fra gli alleati. Un incontro “tecnico”, che diventerà un summit più che mai politico.

Il problema, come rivela un deputato regionale del Pd, pare sia la difficoltà, per entrambi a chiudere le liste. Perciò: «meglio unire due potenziali debolezze per fare un’unica forza che superi nettamente il 5%». Eppure, Peppe Caudo, coordinatore del Megafono, non vuol sentire parlare di difficoltà: «Le nostre liste sono pronte, ovunque. Manca qualche puntello, ma le teste di ponte sono già in campo».

Allo stesso tempo, anche Fabio Giambrone, braccio destro di Orlando, stronca assolutamente l’ipotesi di una lista unica Arcipelago-Megafono: «Il tema non c’è, non esiste proprio. Un altro discorso, questo più concreto, è un accordo con il Pd per trovare le maggiori sintonie affinché noi possiamo ospitare candidati dem in una dimensione di lista del presidente».

Invece, fra i candidati del partito, chi ha sentito il segretario regionale del Pd nelle ultime ore assicura che «Fausto Raciti, dopo il casino che hanno fatto Orlando e Faraone su modello Palermo e civismo, non chiederà mai a Crocetta di fondersi con l’Arcipelago, a meno che non sia obbligato da Renzi in persona».

Niente unica “lista del presidente”, insomma, anche se la legge consentirebbe di presentare entro venerdì un simbolo che unisca graficamente i due già depositati. La soluzione per evitare la rottura con Crocetta, sarebbe una distribuzione di ex candidati delle liste del territorio fra Pd e Megafono. Il che, come prefigura un deputato dem uscente, «riaprirebbe un caos bestiale, dopo che Guerini ci ha detto chiaramente che tutti dobbiamo candidarci col partito». Perciò, il rischio concreto è «un fuggi-fuggi dalle liste del Pd, senza un briciolo di regole».

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