Orta di Atella, il doppio filo che collega Brancaccio ai Mallardo e ai Casalesi.
Concorso esterno al clan Mallardo e associazione mafiosa per il clan dei Casalesi. Un doppio filo che lega gli imprenditori di Giugliano e quelli di Casal di Principe all’ex Sindaco di Orta di Atella, Angelo Brancaccio. Sono queste le ipotesi al vaglio della Dda di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla speculazione edilizia ad Orta di Atella. L’ex Sindaco Angelo Brancaccio e gli altri indagati, per il gip, rispondevano al clan Russo dei Casalesi, mentre invece gli Aprovitola e gli altri indagati per concorso esterno al clan, rispondevano al clan Mallardo. Già nel 2012, Orlando Lucariello, collaboratore di giustizia e principale accusatore dell’ex Primo Cittadino di Orta di Atella, nel corso di un interrogatorio dichiarò che il Brancaccio percepiva cospicue somme di denaro sotto forma di tangenti.
Se devo dare una definizione di Brancaccio– si legge nelle deposizioni del Lucariello– devo dire che egli è più camorrista che politico, per il modo con cui ha gestito gli appalti ad Orta e soprattutto per gli strettissimi rapporti che aveva con il clan. Aveva un forte riscontro elettorale, sia perché gli imprenditori che lavoravano su Orta erano chiamati a finanziare le campagne elettorali, sia perché induceva questi imprenditori a dare lavoro ai cittadini di Orta di Atella.
Insieme a Brancaccio sono indagati -a piede libero- l’ex Sindaco Salvatore Del Prete; Maria Grazia Lucariello –sorella dell’ex boss Orlando-; Salvatore Mundo -cognato del boss Lucariello– e Raffaele Letizia, ritenuto dalla Dda un fedelissimo della cosca di Giuseppe Russo, ‘o padrino. Tra gli indagati per concorso esterno al clan invece, figura l’ex consigliere di Giugliano, Giuseppe Aprovitola. Stando a quanto ipotizzato dalla Dda, gli Aprovitola acquistavano terreni agricoli sul territorio di Orta di Atella e Brancaccio e la sua amministrazione, provvedevano alla trasformazione degli strumenti urbanistici e alla concessione dei permessi per costruire.