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Teverola – Centro Commerciale Medì: proclamato sciopero dei dipendenti dell’ipermercato

Lo sciopero, previsto per il prossimo 8 aprile, è stato proclamato dalle OO.SS. Cisl, Uil e Cgil in risposta alla ritenuta condotta antisindacale della azienda Mida 3 s.r.l.

Momento di tensione tra i dipendenti dell’ipermercato Iperfamila, nel Centro Commerciale “Medì” di Teverola e l’azienda Mida 3 srl, facente parte del gruppo Megamark. Una situazione che si sta evolvendo nelle ultime settimane in senso sempre più critico. Dopo lo Stato di Agitazione, dichiarato lo scorso 24 marzo, le associazioni sindacali Cisl, Uil e Cgil hanno proclamato per il prossimo 8 aprile una giornata di sciopero dal lavoro. A parteciparvi saranno tutti i dipendenti dei Punti Vendita Mida 3 di Caserta e Provincia, con riferimento a tutti i turni di lavoro. Contestualmente, si terrà una manifestazione civile di protesta con tutti i lavoratori, presso il Centro Commerciale Iperfamila Mida 3 di Caserta.

Questi gli atti dimostrativi adottati dalle organizzazioni sindacali in risposta alla, così come definita dalle stesse OO.SS condotta antisindacale, incomprensibile e ai limiti della legalità” dell’azienda.

La proclamazione dello sciopero arriva dopo una serie di assemblee tenutesi in questi giorni in tutti i punti vendita della catena. Il fine quello di esporre l’attuale situazione della società Mida 3 srl, e prendere le adeguate determinazioni. Da quanto si apprende dalla nota, indirizzata alla stampa dai sindacati, il 12 dicembre 2016, si è svolto un incontro, richiesto dalla Mida 3, ad oggetto l’andamento delle unità produttive dell’azienda in Campania. Nel corso della riunione è emersa da una lato la presenza unità produttive performanti con carenza di personale. Dall’altro di unità produttive poco performanti con un esubero di 30. In particolare queste ultime erano le unità produttive di Teverola, Vitulazio e Pozzuoli. Alla luce di ciò, l’azienda aveva proposto, trovando il consenso dei sindacati, lo studio di piano condiviso. Cercando in tal modo di favorire il mantenimento dei posti di lavoro e trovare soluzione allo stato di criticità venutosi a creare. Successivamente “vi sono stati altri incontri interlocutori ma senza stilare un minimo accordo tra l’azienda e i sindacati” prosegue la nota. Per di più

“l’azienda senza alcun confronto con i sindacati, sta attuando delle misure organizzative che hanno determinato un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti Mida 3, con trasferimenti e licenziamenti di personale senza nessun rispetto della legge 223/1991“.

Questa la denuncia fatta dalle rappresentanze sindacali in presenza dei lavoratori. I provvedimenti contestati, adottati dalla società, arrivano peraltro dopo anni di sacrifici da parte dei lavoratori. “Costretti a sopportare, oltre la Cigs, anche un contratto di prossimità che prevedeva per tre anni la rinuncia alla quattordicesima e agli scatti di anzianità. In cambio la promessa da parte della Mida 3 di “rinvestire i sacrifici e i risparmi dei lavoratori in investimenti che successivamente avrebbero scongiurato gli esuberi e tutto ciò che sta succedendo.” Come si legge nella nota.

Dunque, queste le circostanze che hanno portato a dichiarare lo stato di agitazione prima, e a proclamare lo sciopero poi, con l’intenzione di sensibilizzare anche le varie amministrazioni comunali e le comunità.