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26 anni di carcere per chi uccise Ciro Esposito

Due anni fa, la sera della tristemente famosa finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina,  scrivevo a caldo queste parole:

“Allora ricapitoliamo: un ultras della Roma di estrema destra provoca dei tifosi del Napoli e poi gli spara, ad uno lo prende addirittura in pieno petto. I tifosi del Napoli presenti allo stadio aspettano rassicurazioni sullo stato di salute del loro compagno di tifo perché non vogliono che si giochi nel caso ci fosse il morto. Le forze dell’ordine presenti fanno si che la notizia da loro già conosciuta non trapeli altrimenti ci sarebbe stata la guerra civile e parlano genericamente di “criminalità comune”. Poi vanno a parlamentare da tale Genny la carogna per far cominciare il match. Genny la carogna che santo non è media e senza troppi problemi si calma la situazione e comincia la partita. Di cosa si parla? Del tizio che ha tentato un omicidio? No. Di Genny la carogna e degli “incivili” tifosi napoletani. La prossima volta che ci sparano nel petto porgiamo anche la schiena.”

Dopo qualche giorno si cominciò anche a parlare, ma con calma, di chi quel tentato omicidio l’aveva subito, e di chi poi, infine era stato effettivamente ammazzato.

Dopo 53 giorni di agonia quel tifoso, di cui non conoscevamo il nome quella sera, morì. Si chiamava Ciro Esposito.

Abbiamo imparato a conoscerlo soprattutto tramite i ricordi e le parole della mamma, Antonella Leardi. Una signora dignitosissima, animata solo dal desiderio di verità e giustizia.

La stessa mamma che attendeva oggi questa sentenza dicendo queste parole:  «Siamo qui per un dovere verso Ciro. Il suo sogno era andare a vivere in Inghilterra con la fidanzata. Avrebbe compiuto 31 anni se non me lo avessero portato via».

Dopo giorni si cominciò anche a parlare di chi quel grilletto l’aveva probabilmente premuto.

Facemmo conoscenza con la figura di Daniele De Santis, un uomo legato agli ambienti ultras romanisti della capitale e al mondo dell’estrema destra romana. L’uomo che quel giorno avrebbe sparato. L’uomo che aspettava oggi di conoscere il suo destino. Che poteva essere addirittura l’ergastolo, come richiesto dai pm.

E invece sono “solo” 26 anni

I giudici della terza sezione della Corte di Assise di Roma hanno condannato l’ultra’ della Roma Daniele De Santis a 26 anni di reclusione per l’omicidio del tifoso napoletano Ciro Esposito, ferito nella Capitale il 3 maggio 2014 prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli e morto dopo 53 giorni di agonia al policlinico Gemelli. Per De Santis, presente in aula, i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio avevano chiesto l’ergastolo. (Asc/AdnKronos)