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Campania, camorra e appalti: i dettagli dell’inchiesta che fa tremare i politici

69 le persone coinvolte, tra amministratori locali, funzionari pubblici e professori, nel sistematico meccanismo corruttivo, presente nell’imprenditoria e politica campana.

Una maxioperazione anticamorra, quella compiuta stamattina dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guarda di Finanza, che colpisce come un fulmine a ciel sereno le province di Napoli e Caserta.

Dalle prime ore del mattino, gli agenti sono stati impegnati nell’eseguire un’ordinanza cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

In totale 69 le persone coinvolte, destinatarie del provvedimento. Di cui 30 sottoposte alla custodia cautelare in carcere, 36 agli arresti domiciliari, 2 all’interdizione dall’esercizio di un pubblico ufficio per 1 anni e 1 all’obbligo di presentazione quotidiana alla PG. Gli indiziati sono tutti funzionari pubblici, amministratori locali, professionisti, imprenditori e professori universitari. Tra loro spuntano i nomi dell’ex assessore al Turismo e consigliere regionale Sommese e suo fratello, il direttore dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario(Adisu) Borrelli, i sindaci del Comuni casertani di Aversa De Cristofaro, indagato nella sua qualità di ex presidente dell’Ordine degli architetti di Caserta, e di Casapulla Bosco, la direttrice dal 2010 della Soprintendenza archeologica regionale Campanelli, l’imprenditore Zagaria già detenuto, e l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Di Muro, e , il presidente della fondazione del Banco di Napoli, Marrama. Gli indiziati devono accusati a vario titolo, di corruzione, di turbativa d’asta in relazione a procedure d’appalto pubblico, in alcuni casi con l’aggravante della finalità di favorire il clan camorristico dei casalesi, partecipazione e concorso esterno in associazione mafiosa.

L’inchiesta “The Queen” (così chiamata l’ingegnere Guglielmo La Regina, figura centrale dell’intero sistema corruttivo) ha permesso di smascherare

“la sistematica operatività di un gruppo di colletti bianchi, in grado di decidere in maniera determinante sull’aggiudicazione di gare di appalto, in favore di imprese predeterminate, riconducibili a soggetti vicini alla criminalità organizzata e al clan dei casalesi”. 

Così il Procuratore Borrelli, nel comunicato stampa di stamane.

In particolare sono 18 le procedure di affidamento di lavori di committenza pubblica, gestite da Enti pubblici di alcune province di Napoli e Caserta, oggetto d’indagine. Fra gli episodi sotto inchiesta, anche un appalto relativo alla realizzazione dei padiglioni 7 e 8 della Mostra d’Oltremare del maggio 2016.

Fulcro dell’intero sistema l’ingegnere La Regina, legale rappresentante dell’Archicons srl, che con altri due imprenditori dell’area di Casal di Principe, e insieme con Alessandro Zagaria, svolgeva un ruolo di intermediario in tante stazioni appaltanti, stringeva rapporti con funzionari e politici e indirizzava accordi e dazioni corruttive.

La svolta nelle indagini è stata data dalla pentita che Loredana Di Giovanni, considerata la “faccendiera” di molti “colletti bianchi”. La donna ha deciso di parlare con gli investigatori, svelando la parte segreta dell’imprenditoria e politica campana. La stessa Di Giovanni avrebbe svolto un ruolo rilevante nell’intero sistema, consegnando tangenti ai politici per conto degli imprenditori.