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Acerra: 4 arresti per bancarotta fraudolenta.

5 protagonisti. Due di Crispano, due di Acerra e la quinta di Como. Tre finiti in carcere a Poggioreale. Uno agli arresti domiciliari. L’ultimo con divieto di esercitare attività d’impresa. Accusati di bancarotta fraudolenta per aver fatto fallire la società madre generandone poi delle altre. Tutto è nato dai sospetti del tribunale di Napoli Nord sulle società fallite da cui venivano registrati debiti nei confronti dei creditori.

Ma andiamo con i fatti. Quello che è avvenuto riguarda il fallimento di una società madre (la quale opera nella lavorazione e commercializzazione all’ingrosso di carni avicole) per poi crearne delle altre intestate ad una sola persona, quando, in realtà, a gestirla erano tre. L’operazione è stata condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Afragola guidata dal capitano Dario Gravina. Tutti i provvedimenti a carico degli accusati sono stati emanati in accordo con un Decreto di sequestro preventivo che riguarda il denaro a disposizione, nonchè riconducibile alle aziende ed alle coseguenti indagini su coloro che le hanno gestite. La cifra complessiva è di euro 3.788.886 euro. Inoltre sono state sequestrate le quote societarie appartenenti a tre imprese. I sospetti, quindi, della procura sono stati chiariti dalla Guardia di Finanza che ha posto sotto sequestro i conti correnti bancari in modo da soddisfare i creditori. Tutte queste misure riguardano un 44enne e un 47enne di Crispano, un 36enne e un 49enne di Acerra (i quattro responsabili del fallimento della società madre) ed una 40enne di Como (al momento irreperibile).

Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di scoprire un tentativo di corruzione di un poliziotto: avrebbe dovuto sorvolare sulla mancata assicurazione di un furgone carico di pollame. Accertato,  inoltre, in istruttoria, che i 4 avrebbero sottratto e distrutto libri ed altri documenti di contabilità obbligatoria in modo da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio accumulato. A tal proposito è stata scoperta l’attività di una società che si occupava dell’emissione di fatture a fronte di operazioni rivelatesi inesistenti: sul comportamento dell’amministratore di tale società si procede separatamente.