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Afragola, voucher pagati: torna la pace tra gli immigrati

Torna la pace al centro di assistenza per immigrati ubicato a via Cirllo. Dopo il caos e la rivolta di giovedì pomeriggio sembra che la situazione sia ritornata alla normalità: causa il contributo mensile riservato ad ogni immigrato residente nel campo: pagata la quota di luglio.

Ieri pomeriggio infatti la prefettura ha concesso il pagamento del pocket money. La protesta e tutto quello che ne è seguito è stata scatenata da 8 immigrati ospiti della struttura proprio per il mancato pagamento del contributo e per i ritardi burocratici che hanno ancora di più esercerbato gli animi. Intanto, però, non si placa la polemica sulle modalità di gestione dei centri. Il primo a volerci vedere chiaro è lo stesso sindaco, Domenico Tuccillo, che si è così rivolto al Prefetto per avere chiarimenti:

Ritengo indispensabile che codesta Prefettura ponga in essere tutte le attività di verifica necessarie ed opportune ad accertare la corretta gestione dei centri Cai presenti sul territorio di Afragola, nonchè ricorrendone la necessità, a ripristinare le necessarie condizioni di compatibilità con il contesto ambientale.

Non si è fatta attendere la replica dell’opposizione con la consigliera Cristina Acri direttrice del centro di Terranostra. A replicare al primo cittadino è Camillo Giacco del Pdl, il quale chiede cosa fosse stato fatto in precedenza per evitare che si arrivasse a questo punto. Sulla richieste del sindaco di chiarimenti al Prefetto, così risponde:

Il sindaco si accorge solo adesso che ci sono i centri di accoglienza sul territorio? Ma all’ufficio tecnico hanno rilasciato le agibilità per i centri di accoglienza? Comunque io ritengo che sia assurdo che in un palazzo ci siano 70 persone. Il limite massimo di un normale appartamento sono 5 persone. Vorremmo capire se anche la prefettura verifica che la struttura sia idonea ad ospitare tante persone specialmente in un comune come Afragola dove non essendoci nè alberghi nè convitti venga concessa una sorta di facoltà d’uso senza controllo.L’attività di aggregazione è di accoglienza è un’attività di business e non un’attività gratuita. E dunque deve rispettare alcune regole.