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Allarme: Roma avrà il suo Vesuvio

Un recente studio dà per certo il risveglio di un vulcano dormiente a 30 km dalla capitale.

Si credeva che fosse un vulcano spento, poiché non c’erano eruzioni documentate nel corso della storia, ma negli ultimi anni gli scienziati hanno osservato fenomeni chiaramente legati ad un’attività vulcanica nei dintorni dei Colli Albani. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Geophysical research letters”  negli Stati Uniti parla di una potenziale eruzione “nei prossimi mille anni”. Sono poi stati trovati chiari segni di passate eruzioni e, analizzando questi ultimi, si è ipotizzato che la potenza distruttiva di questo vulcano possa addirittura arrivare a quella che nel 79 a.C. distrusse Pompei. L’autore dello studio è un vulcanologo italiano, Fabrizio Marra, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma.

Il centro della città eterna si trova a 30 km dai Colli Albani e, sebbene un’eventuale eruzione possa arrecare danni solo con i venti “giusti”, la periferia di Roma sarebbe devastata da un simile evento. 

Marra, nonostante i tempi lunghi prospettati per una nuova eruzione, sostiene che ci sia bisogno di monitorare meticolosamente le attività vulcaniche in atto.