Dal 2012 ad oggi, finalmente la sentenza per il giovane aversano accusato di violenza sessuale.
Al tempo, le indagini partirono dopo una forte rissa all’ospedale di Aversa, San Giuseppe Moscati. In quella circostanza vennero feriti diversi infermieri e la guardia giurata intervenuta per reprimere la rissa. I due gruppi che si scontravano arrivavano già da una rissa dinanzi ad un locale di Teverola.
Successivamente, una ragazza presente (quattordicenne nel 2012) decise di denunciare per violenza sessuale un giovane, allora diciannovenne, implicato nella rissa. Questi venne accusato non solo di violenza sessuale verso una minorenne ma anche di lesioni ed estorsioni. Secondo la ragazza, il giovane durante gli incontri avvenuti nell’aprile dello stesso anno pretendeva delle cospicue somme di denaro.
Nel corso di questi anni e del processo sono stati ascoltati innumerevoli testimoni. Tra questi, la psicologa e le amiche della ragazzina “offesa”. Tali testimonianze hanno permesso che affiorasse l’insussistenza dei fatti contestati al giovane imputato.
Il ragazzo (oggi 23enne) è stato quindi assolto dal Collegio “A” Prima Sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. «Il fatto non sussiste» annuncia anche l’avvocato Roberto Barbato del giovane aversano. Quindi, mentre le parti civili avevano chiesto una condanna, anche il pubblico ministero si era espresso per la non colpevolezza dell’imputato.