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Ballottaggi, Istituto Cattaneo: Comunque vincerà astensione

Nel corso degli ultimi anni, tra i ballottaggi più sorprendenti si ricordano quelli nei quali ha partecipato il Movimento 5 stelle. Ad esempio, uno dei casi più eclatanti, furono le elezioni di Parma con Pizzarotti (2012), Mira con Maniero (2012), Comacchio con Fabbri (2012), Livorno con Nogarin (2014), nelle quali i 5 stelle, partendo secondi al primo turno, arrivarono primi al traguardo del ballottaggio.

Nei 24 casi in cui un candidato del M5S ha partecipato al ballottaggio, sfidando una coalizione di centro-sinistra oppure una lista civica, i grillini hanno vinto 13 elezioni su 24 (pari al 54,2%) e, quando era in competizione con lo schieramento di centro-sinistra, è riuscito a ribaltare il risultato elettorale del primo turno in 10 casi.

Per la natura composita dell’elettorato pentastellato e per il suo messaggio trasversale e “pigliatutti“, il M5s si dimostra una “macchina da ballottaggio“, in grado di smentire i pronostici della vigilia soprattutto quando sfida un candidato del Partito Democratico.

Ma secondo l’Istituto Cattaneo il vero vincitore di questo richiamo alle urne, ancora una volta, sarà l’astensionismo.