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Gentiloni: “Renzi? Non è una mia priorità”

Dopo il dissidio di Renzi sul caso Bankitalia, il premier non si scompone. «Io al Paese devo la legge di Stabilità, il resto si vedrà.»

«Io al Paese devo la legge di Stabilità, il resto si vedrà.»

Cosa ne sarà di Gentiloni, non lo sa neppure Gentiloni. Certo è che ciò che preoccupa il premier non è il futuro, ma il presente. E, nel presente, punta a garantire all’Italia ed ai suoi cittadini la Finanziaria, il resto poi si vedrà.

 

«La stabilità — sostiene Gentiloni — è un valore importante in un momento favorevole come questo.»

Dunque, dopo il dissidio con Renzi  sul caso Bankitalia, il premier non sembra essere preoccupato. Non lo è stato neppure per l’assenza dei ministri “renziani” dal Consiglio chiamato a ratificare la decisione. Certo, era prevedibile che l’argomento fosse tale da dividere la maggioranza. Meno prevedibile che, in contrapposizione al premier ed alla sua decisione di riconfermare Ignazio Visco, vi fosse una schiera di democratici (Maria Elena Boschi, Graziano Delrio, Luca Lotti, Maurizio Martina). Una diserzione decisa per rendere plateale la “diversa opinione” di Renzi sulla nomina, anche se coperta da giustificazioni di circostanza.

Ma Renzi non sembra essere la priorità del premier. Ciò di cui si è premurato il presidente del Cdm è stato, infatti, di spiegare alla Commissione europea che, in sede di approvazione della legge di Stabilità, l’Italia si presenterà con i conti in ordine.

Al di là di tutto, dunque, continua a puntare al presente Paolo Gentiloni. Punta al presente, pur consapevole che, proprio il presente, potrebbe vedere un incremento delle tensioni mediatiche, soprattutto in vista del voto parlamentare. Ed anche se ormai il lieto fine è andato, anche se ormai il sogno di una fine ordinata della legislatura si è infranto, a chi lo interroga sul futuro, il premier risponde riportando l’attenzione al presente ed a quanto fatto per arrivarvici.

«Tutto il percorso che stiamo facendo è importante. E non bisogna avere fretta.»

Tuttavia, benché il blitz democratico contro Visco non sembrerebbe preoccupare il premier, qualche conseguenza comunque si è avuta. Nell’indice di gradimento Gentiloni è calato di un punto per la fiducia accordata sulla legge elettorale, pur continuando a sfiorare il 40%. Meno bene per Renzi che, addirittura, è calato di due punti e non tocca nemmeno il 25%.