Segnala a Zazoom - Blog Directory

Camera, nasce la ‘sala lobby’: “Prima ti dovevi vergognare, da domani passaporto di serietà”

Diversi scandali balzati agli onori della cronaca hanno come comune denominatore la presenza di lobbisti. Dalla Consip alle banche, il mestiere del lobbista è, ad oggi, privo di regolamentazione. La Camera dei deputati sembra, però, battere un colpo.

Già a partire da domani, i lobbisti che affollano continuamente le stanze di Palazzo Montecitorio, tallonando i deputati per sapere su cosa vertono le discussioni in aula e commissione, dovranno iscriversi in un registro pubblico e potranno sostare in un’apposita stanza, probabilmente presso gli ex locali della Commissione Agricoltura, definita “Sala Lobby“.

Secondo la delibera dell’ufficio di presidenza che entrerà in vigore domani, i lobbisti potranno seguire col circuito chiuso i lavori parlamentari, in una prima fase solo i provvedimenti di particolare importanza, come ad esempio la legge di stabilità. Non potranno più stazionare nel Transatlantico durante le sedute dell’aula o della commissione quando sono in riunione.

In realtà è una delibera che andrà a tamponare solo apparentemente la presenza ingombrante di lobbisti a Montecitorio, dato che nulla impedirà loro di incontrare il parlamentare di turno.

I primi pareri favorevoli alle nuove regole, paradossalmente, sono proprio quelli espressi dai lobbisti. Antonio Iannamorelli, direttore della società di lobby “Reti” spiega:

“Se fino a ieri ti dovevi vergognare di voler entrare in Parlamento, da domani quel tesserino equivarrà ad un passaporto di serietà. E la concorrenza sleale delle decine di faccendieri e millantatori che girano per Roma troverà finalmente uno sbarramento. Per noi è una vittoria”.

Ma alcuni punti della delibera sono già stati soggetti a contestazione, a partire da quella espressa da “Riparte il futuro”, una comunità digitale del settore che ha denunciato l’assenza di una legge nazionale che disciplini le lobby.

Per iscriversi al registro della Camera bisogna dichiarare le imprese, le associazioni o i sindacati che s’intendono rappresentare e i soggetti da contattare. Inoltre bisogna presentare una relazione annuale. Per chi contravviene a queste regole, la sanzione prevista sarà la cancellazione dall’Albo. Tra i requisiti richiesti, c’è quello di non aver subito condanne definitive per reati contro la Pubblica Amministrazione nell’ultimo decennio.

Ma tra i punti contestati, c’è anche quello che consente agli ex parlamentari ed ex uomini di governo l’iscrizione dopo soli 12 mesi dalla scadenza del loro mandato. Il problema è che gli ex parlamentari, portatori di interessi, potranno continuare, senza emergere, a frequentare la Camera.

Attualmente solo una parte esigua di lobbisti ha presso la Camera un accredito fisso, mentre la maggior parte entrano grazie ai permessi che i parlamentari depositano in portineria a loro favore.

I numeri dei lobbisti che affollano la Camera vengono forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sono 632 gli iscritti secondo i dati contenuti in un registro pubblico istituito dal Mise, anche se Iannamorelli sostiene che Montecitorio è frequentato da almeno 2000 lobbisti che a turno entrano ed escono dal Palazzo.

Pino Pisicchio, relatore della proposta nella Giunta del regolamento, spiega:

“I lobbisti veri vogliono emergere, chi lavora sotto traccia, cercherà di sfuggire alle maglie. Ma si è scelto di introdurre le norme senza cambiare il regolamento, come protocollo sperimentale”.

Infatti, le nuove regole sono destinate a decadere alla scadenza della legislatura.