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Caos al Senato, venti di crisi, l’ira dei renziani

Scoppia un caso sull’elezione del senatore di Ap, Salvatore Torrisi, alla presidenza della commissione Affari costituzionali Senato. Lì era infatti destinato un esponente indicato dal Pd. Reagiscono i renziani: ‘un inedito patto della conservazione’, che ‘mette insieme tutti gli altri, dal M5S a Forza Italia, da Movimento Democratico e Progressista ad Area Popolare. Non vogliono muovere foglia sulla legge elettorale’. Per questo chiederanno un incontro a Gentiloni e Mattarella.

Il senatore di Ap, infatti, Salvatore Torrisi è strato eletto, con 16 voti, presidente della commissione affari costituzionali del Senato. Il capogruppo del Pd Giorgio Pagliari ha incassato 11 voti, una scheda è risultata bianca. Torrisi era vicepresidente, ora si dovrà trovare un suo sostituto alla vicepresidenza.

“Le modalità della elezione del senatore Torrisi, espressione in larga misura del voto delle opposizioni, ci inducono a chiedere all’interessato la rinuncia all’incarico. L’elezione di Torrisi a presidente della commissione Affari Costituzionali è senz’altro un segno di stima da parte dei colleghi per il lavoro svolto in questi anni. A questa elezione, però, noi di Alternativa Popolare non abbiamo contribuito perché leali agli accordi di maggioranza cui abbiamo sempre corrisposto”. Lo afferma il leader di Ap Alfano. “In base a questi accordi, in successione alla senatrice Anna Finocchiaro, spettava al PD esprimere la presidenza. Noi abbiamo dunque votato per il senatore indicato dal PD. Ai fini della nostra richiesta al senatore Torrisi, poco importa se, come pare, all’interno del PD vi siano stati voti in dissenso dalla indicazione ufficiale di quel gruppo parlamentare. Ciò che importa è evitare ogni impropria interpretazione di un episodio parlamentare che può essere foriero di equivoci volontari o involontari. Ecco perché siamo fiduciosi che il senatore Torrisi possa accogliere questa richiesta del suo movimento politico”, prosegue il titolare della Farnesina e presidente di Alternativa Popolare.

Contatti tra il premier Paolo Gentiloni e il ministro degli Esteri e leader di Ap Angelino Alfano sono “in corso”, a quanto apprende l’Ansa, dopo il “grave episodio della prima commissione del Senato”. Entrambi avrebbero espresso “preoccupazione” per quanto avvenuto. Alfano avrebbe informato Gentiloni – secondo quanto si apprende dalle stesse fonti – della sua intenzione, poi formalizzata in una nota, di essere orientato a chiedere a Torrisi di lasciare la presidenza.

“Si tratta di un fatto grave che non va minimizzato. Abbiamo avuto una saldatura tra forze politiche di maggioranza e opposizione molto diverse. Serve un chiarimento, altrimenti si rischia lo sgretolamento del nostro sistema di alleanze”. Lo afferma il Guardasigilli Andrea Orlando commentando a ‘Porta a Porta’ le polemiche sull’elezione del Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato. “Spero non ci sia la crisi. Lo sbocco sarebbero o il voto anticipato o le larghe intese, entrambi pericolose per il Paese e il Pd”.

“Oggi sono nate larghe intese in Senato per non fare la legge elettorale. Mdp, Forza Italia, M5S ed i centristi hanno eletto il loro presidente nella commissione Affari Costituzionali, con l’obiettivo di consegnare l’Italia al proporzionale”. Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci commentando l’elezione di Salvatore Torrisi (Ap) a presidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

“Di fronte alla scelta unitaria e convinta del Pd di proporre a presidente della prima commissione un collega stimato e dalle indiscutibili e riconosciute capacità tecnico-giuridiche come Giorgio Pagliari, abbiamo assistito oggi a un’inedita ammucchiata di gruppi che hanno fra loro posizioni diversissime su quasi tutti i temi politici, a partire dal modello della prossima legge elettorale. Per negare al PD la legittima ambizione di eleggere il sostituto della Finocchiaro, si sono coalizzati in molti, da FI alla Lega fino al M5S, che ha dimostrato una volta in più di aver ben imparato l’arte di usare il voto segreto per coprire alleanze inconfessabili alla luce del sole”. Lo dice il senatore Pd, Francesco Russo. “Ci auguriamo, ma sappiamo che non sarà così – continua Russo – che tale unità di intenti si confermi quando ci sarà da lavorare per dare agli italiani una legge elettorale e confermiamo che il PD non farà mancare a Torrisi la piena collaborazione, se questa sarà la direzione di marcia”.

“La matematica non è un’opinione. Al candidato del Pd sono mancati 6 voti. Quindi quel partito non alzi inutili polveroni, ma guardi in casa propria e ai giochi di corrente in vista del congresso. La legge elettorale è prerogativa del Parlamento, non della maggioranza di governo. Serve umiltà e gusto per il confronto con le altre forze politiche. Serve imparare dalla lezione del 4 dicembre”. Così il senatore di Art.1 – Mdp Miguel Gotor commenta l’elezione di Salvatore Torrisi (Ap) a presidente della commissione Affari Costituzionali di palazzo Madama.

(ANSA)