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Casandrino, Casoria e Arzano – Prostituzione. Ritorna il fenomeno delle “case chiuse”.

Nella provincia di Napoli, è radicato un giro di prostituzione in appartamenti e “case chiuse”. Preferiti da clienti di ceto medio-alto.

Vivo è il fenomeno della prostituzione. Ancor di più è la diffusione di appartamenti a luci rosse, stando a quanto scoperto dai carabinieri. Un vero giro di affari che riguarda la zona compresa tra Casandrino, Arzano, Casoria e Casavatore, maggiormente radicato nei primi due paesi, seguendo la direttrice della Circumvallazione esterna verso Melito e Giugliano.

Una prostituta su due lavora in appartamenti o camere di alberghi di quart’ordine compiacenti. Decine sono le alcove nascoste e le “case chiuse” in cui praticare il mestiere più vecchio del mondo.

Ritorna la figura delle “tenutarie“, quelle donne che sfruttano le altre donne, proteggendole durante la prostituzione e organizzando il giro di incontri. Si assicurano ricchi proventi grazie a pubblicità, affitto degli appartamenti, gestione di un eventuale sito internet e appuntamenti telefonici. Spesso il numero di telefono viene cambiato per evitare di essere rintracciate dalle forze dell’ordine.

Gli appartamenti sono muniti di videocitofoni per poter riconoscere il cliente che generalmente appartiene ad un ceto medio-alto. Molti sono gli uomini che richiedono specificamente di avere rapporto con le minorenni.

I carabinieri stanno conducendo un’indagine serrata per scovare gli organizzatori di questo giro ed incriminare tutti, comprese prostitute e clienti che spesso sono italiani e preferiscono affidarsi agli incontri in appartamento per non essere visti e scoperti da amici e parenti.