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Napoli – Smantellata la banda del cavallo di ritorno: 43 arresti tra Afragola, Grumo, Melito e Casavatore

Un’organizzazione dedita ai furti di autovetture è stata sgominata dai carabinieri a Napoli. Trentatré le ordinanze di custodia, in carcere o ai domiciliari; 14 i divieti di dimora. Quattro persone sono finora sfuggite alla notifica.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione seriale di furti, rapine, ricettazioni ed estorsioni con il metodo del cosiddetto ‘cavallo di ritorno’.

Infatti dopo i furti messi a segno in diversi quartieri di Napoli, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, alcuni componenti dell’organizzazione si mettevano in contatto con i proprietari delle auto chiedendo delle somme di denaro per la restituzione delle vetture. L’organizzazione aveva la base operativa nel quartiere di Scampia, con un giro di affari finora stimato di circa due milioni di euro.

L’operazione, convenzionalmente denominata “FEBBRE DA CAVALLO”, prende le mosse da una complessa attività d’indagine – iniziata nel mese di aprile 2016, coordinata dalla Settima Sezione della Procura della Repubblica di Napoli ed espletata soprattutto tramite appostamenti e pedinamenti degli indagati, riprese video, intercettazioni telefoniche ed ambientali – che ha consentito, grazie alle capacità ed all’impegno degli investigatori, di raccogliere molteplici e consistenti elementi di accusa nei confronti delle persone indagate.

Le indagini hanno consentito di individuare una vera e propria “holding criminale”, con base operativa in Scampia, luogo di residenza del capo di detta organizzazione malavitosa, ove il medesimo era detenuto agli arresti domiciliari per altra vicenda estorsiva e gestiva il business del mercato nero di tutta l’Area Nord di Napoli e Provincia dei veicoli a motore di provenienza delittuosa.

Le investigazioni, infatti, hanno permesso di accertare che l’associazione per delinquere era finalizzata alla commissione seriale di furti, rapine, ricettazioni, riciclati ed estorsioni di motoveicoli, camion ed autoveicoli. È così emersa l’esistenza di una vera e propria “azienda concessionaria plurimarche” che produceva un fatturato illecito di svariate centinaia di migliaia di euro, atteso l’elevato numero di veicoli trattati dagli indagati.

Sono stati accertati numerosi casi di estorsioni commesse con la tecnica del cd. “cavallo di ritorno”; le vittime, molte delle quali indagate per favoreggiamento personale, una volta individuato il “referente” di zona, pagavano le somme di danaro richieste, pur di rientrare in possesso dei loro beni. Nel corso delle indagini i militari della Stazione. Quartiere 167 hanno rinvenuto circa 50 autovetture e motocicli provento di delitto (furto e/o rapina), restituendoli alle persone offese (per la maggior parte anziani, donne e giovanissimi). Complessivamente sono state accertate oltre cento fattispecie di reato.