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Cesa – Oggi l’udienza del boss Nicola o’cecato e del suo clan. Ecco nomi e volti di tutti

I 16 imputati dovranno rispondere di associazione mafiosa, estorsioni e un tentato omicidio. Tra loro anche il boss Nicola Caterino, detto ‘o cecato. 

Si terrà oggi l’udienza preliminare, dopo l’istanza presentata dal pm della Dda di Napoli. Sedici gli imputati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsioni e armi.

Tra loro: Nicola Caterino, 60 anni di Cesa, Amedeo Caterino, 34 anni di Cesa, Pier Paolo Caterino, 31 anni di Cesa, Nicola Cristofaro, 52 anni di Cesa, Vittorio Di Giorgio, 47 anni di Napoli, Michele Ferriero, 30 anni di Cesa, Giancarlo Varriale, 48 anni di Cesa, Luca Mosca, 39 anni di Lusciano, Nicola Pota, 38 anni di Lusciano, e Salvatore Pota, 35 anni di Lusciano. Di associazione mafiosa e estorsione rispondono i 3 Caterino, Cristofaro, Di Giorgo, Ferriero, Varriale e Mosca. Il tentato omicidio è contestato invece ai due Pota e all’attuale collaboratore di giustizia Mosca.

I reati commessi e contestati fanno riferimento ad un intervallo di tempo che va dal 2000 e il 2014. L’indagine, condotta dai Carabinieri di Aversa, dal 2008, portò il 6 maggio 2016 all’arresto di 8 persone. L’ordinanza fu firmata dal gip del Tribunale di Napoli, Alabiso, su richiesta del pm della Dda di Napoli. Secondo la Procura Antimafia di Napoli, l’inchiesta ha permesso di ricostruire le dinamiche di azione e i ruoli dei singoli imputati, all’interno della cosca Caterino-Ferriero. Questa sembra operi come referente per il Clan dei Casalesi, nel territorio di Cesa.

Le indagini hanno riguardato innanzitutto episodi di estorsione aggravata, tentata o consumata, a danno di diversi imprenditori e commercianti della zona. Le estorsioni avvenivano con le consuete modalità: richiesta e/o dazione di somme di denaro. Eventualmente anche con pestaggi e minacce. L’importo singolo di tali somme poteva arrivare fino i 100mila euro.

Oggetto di indagine anche il tentato omicidio di Vincenzo Esposito, avvenuto il 20 settembre 2008 in via Turati a Cesa. L’uomo era ritenuto un esponente della cosca de i Mazzara, storica rivale di quella dei Caterino-Ferriero. Per tal motivo, fu raggiunto da due colpi d’arma da fuoco: uno alla spalla e uno al torace. Trasportato d’urgenza all’ospedale “Moscati” di Aversa, ebbe salva la vita.