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Crispano, omicidio Vitale: si segue sempre di più la pista dei “killer di Caivano”

Proseguono le indagini sull’omicidio di Antonio Vitale, il 53enne ucciso il 17 marzo scorso a via Bellini a Crispano. Novità sulla pista dei killer che provengono da Caivano.

Parliamo dell’ idea che l’assassino sia di Caivano, e più precisamente che questo omicidio sia solo l’ultimo di una lunga serie che gli investigatori attribuiscono ad una Faida tra clan, che prende il nome di “Faida dei Bruciati”.

Le indagini che riguardano la “pista di Caivano” portano ad alcune ipotesi investigative: i killer “esterni” potrebbero essere stati impiegati in quanto sarebbero risultati inosservati. Da Caivano, quindi, proverrebbero i sicari per operare su un altro territorio dove sarebbero stati difficilmente identificabili.

Una cosa su cui non sembrerebbero esserci dubbi è che chi ha sparato conosceva bene le abitudini della vittima, sapeva di poterlo trovare in strada a quell’ora senza che lo stesso Vitale si aspettasse un agguato di quel tipo. Questo perchè il clima a Crispano non lasciava presagire una nuova scia di sangue.

La tensione, però, adesso è salita, con gli investigatori che stanno cercando di trovare un legame tra le morti registrate negli ultimi 4 mesi ed altre avvenute a distanza di tre anni, all’interno della suddetta “faida dei bruciati”.

 Una faida che provocò ben 9 morti ammazzati in pochi mesi ed altrettanti dati alle fiamme per poi essere abbandonati in posti di campagna o lontano da occhi indiscreti.

Il tutto potrebbe essere scaturito dal posto di comando lasciato vuoto da Tanuccio o’malommo: vuoto che avrebbe scatenato la corsa per prendere il suo posto. Ora, resta da capire se ci sia un collegamento tra questi avvenimenti e gli ultimi fatti di sangue.